02 aprile 2012

Diario di bordo: Hong Kong

Viaggio di Andata
"Chiara, scendi, sono sotto". Conoscendomi perfettamente Thomas mi ha chiamato quando non era sotto, ma avendo impiegato i miei soliti dieci minuti a scendere, ciò ha fatto in modo che me lo ritrovassi davanti una volta girato l'angolo.
Il bus stavolta parte dall'OYC Hotel, il più lussuoso e prestigioso di Zhaoqing, con tanto di cascata nel parco antistante l'ingresso.
Il bus è piccolo e non è minimamente comodo come quello per Canton, ma la spalla di Thomas è parecchio comoda ;).
Iniziamo a parlottare su come il nostro rapporto sia stato parecchio "amore ed odio", adesso siamo nel periodo amore che dura da gennaio senza problemi. La nostra amicizia è al quanto "figa", stiamo condividendo un'esperienza che sta cambiando le nostre vite e una cosa così ti porta a instaurare un rapporto che vuoi o non vuoi dura per tutta la vita. "Sarà figo venirti a trovare in Italia, e quando tu verrai a New York potrai stare a casa mia senza problemi, anche se avrai 50 anni". Questa frase mi ha scaldato il cuore, seguita a ruota da un "e basta litigi, abbiamo visto che il nostro rapporto può anche essere stupendo senza problemi". D'altronde per quanto certe volte vorrei ucciderlo, devo a Thomas molto, come per esempio il fatto che capisco ormai tutto in inglese e riesco a parlarlo e a farmi capire senza problemi, prenoto biglietti per telefono, parlo con call center, cosa che di certo un anno fa mi sognavo di fare, inoltre grazie al suo parlarmi in cinese, mi è più facile impararlo.. E poi diciamocelo, senza di lui mi spettava andare ad Hong Kong da sola! Ecco, Thomas è un ottimo compagno di viaggio.
Comunque sono già due ore di pullman e a me sembrano pochi minuti.. Diciamo che davvero, quelle 24 ore di treno iniziali hanno completamente stravolta la mia ottica in fatto di viaggi ;). Adesso riesco a sopportare lunghe distanze senza problemi.
Ora però torno a far visita alla spalla di Thomas.
(N.B. questo pezzo è stato scritto nel giorno stesso, il resto saranno vari riassunti scritti sul momento).

Arrivo
Dopo la dogana, dove fortunatamente non hanno impiegato moltissimo a capire che quella bimba nella foto del passaporto, sono io, arriviamo ad Hong Kong.
Hong Kong è bella, se poi c'è il sole che splende in cielo senza farsi problemi, lì maestoso, tra quei palazzi che quasi lo sfiorano, è ancora più bella. Se poi vedi amici che non vedevi da un pò con cui scherzi e ridi senza problemi, hai raggiunto il top.
Come consuetudine pranzo da Burger King e cioccolata da starbucks mentre aspettiamo Madda, Elo ed Eli e girovaghiamo in uno dei centri commerciali di Hong Kong. Ci raggiunge Pier e andiamo al parco, ovvero un tetto ricoperto di erba sintetica ;). Ma non è il luogo che conta, bensì la compagnia.
Per cena io e Pier sperimentiamo un ristorante italiano che sembrava chiamarci, peccato che io in vita mia non abbia mai mangiato una pizza così brutta. Pane azimo con sopra formaggio, non so bene che tipo, e salsa.
Torniamo a casa di Domenico sfiniti, i miei piedi chiedono pietà. E così mi basta distendermi sul materassino-letto per crollare.

To be continued.

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