31 dicembre 2011

Ciao 2011, Grazie per ciò che mi hai regalato.

Bene, l'ultimo dell'anno è arrivato. Ed io stento a crederci. Come non sentivo l'aria natilizia, non sento nemmeno "l'aria da ultimo dell'anno". Domani mi sembra un giorno normalissimo, e oggi un giorno ancora più normale. Devo fermarmi a riflettere per riuscire a capire che un altro anno è andato, anzi, nel mio caso è volato via.
Questo 2011 è stato, come dire, sorprendente. Non ricordo una sola cosa brutta che mi sia accaduta. Iniziato con un capodanno sfavillante, con i miei migliori amici; a febbraio la mega notizia del mio anno in Cina; marzo un mese che non dimenticherò facilmente; ad aprile i miei semplici 16 anni ma circondata, finalmente, dalle persone che mi amano; maggio studio, tanto studio per salvarmi il cul*; giugno l'inizio di un'avventura ( Colle Val D'Elsa) e il primo incontro con persone stupende; luglio un mese che ha reso la mia corta estate FAVOLOSA; agosto il mese della svolta; settembre il mese dei pianti e della nostalgia; ottobre il mese dell'adattamento ed infine novembre e dicembre, i mesi della mia, finalmente arrivata, felicità cinese. Un 2011 che mi ha regalato tanti sorrisi e pochi pianti, soprattutto, dopo un 2010 disastrosamente orribile. Un 2011 che mi ha insegnato tanto, dove sono cresciuta tanto, e più ci penso più capisco un fondamentale insegnamento: il valore del tempo.
Prima ho detto che questo 2011 è volato, ed è assolutamente vero, forse perchè quando si è felici il tempo vola... Ma è semplicemente una mia percezione, ha avuto la stessa "lunghezza" di quel tanto sofferto e odiato 2010.
Mi ritrovo adesso qui, 31 Dicembre alle ore 10.45, tra le mie coperte del mio lettone cinese a pensare a tutto quello che ho vissuto, soprattutto in questi ormai 5 mesi in Cina. E poi penso alla mia conversazione avuta ieri su QQ ( msn cinese) con un mio compagno di classe, nonchè uno dei miei più cari amici in Cina.
"Quando lasci la Cina?"
"Beh, non vorrei mai lasciarla la Cina.. Quindi spero il più tardi possibile"
"Quando"
"14 Giugno"
"Tornerai vero?"
"OF COURSE!, tu vuoi che io torni?"
"OF COURSE! e non dimenticarti di me.."
"Sarebbe impossibile, non mi dimenticherò mai di voi, mi avete regalato così tanto e mi regalerete così tanto.."
Ecco, rendersi conto che mancano altri 5 mesi, che vedendo che quelli passati sono volati, adesso mi da il terrore capire che anche questi altri 5 volerano. Voleranno proprio quando inizio davvero a stare bene qui, ad avere degli amici favolosi, una vita che mi piace e che mi da soddisfazioni. Una vita che sarà difficile lasciare..
Ma ho una consolazione, quando tornerò troverò gli amici che ho da una vita, la mia famiglia che mi ama tanto e saprò realmente cosa voglio dal mio futuro e come costruirlo. Ma soprattutto, darò a tutto un valore diverso, senza dare nulla per scontato e porterò per sempre nel cuore questi amici qui, che fanno di tutto per farmi stare bene.
Spero davvero che il mio 2012 sia bello, sfavillante e pieno di sorrisi, per quelli ci vogliono sempre, come il mio 2011.
Vi lascio con una foto appena scattata, dopo che mia sorella è entrata in camera.."I'm bored, what are you doing?" "writing on my blog, come here and hug me" ":D :D".
Ed ovviamente auguro anche a voi un 2012 spettacolare...dove i vostri sogni finalmente si realizzino.

28 dicembre 2011

Parlare a vanvera (?!)

 ATTENZIONE, IL POST CHE SEGUE E' PIENO DI COSE ALTAMENTE INUTILI.
Stamattina realizzavo che domani potrò dire: "Oh, ma dopodomani è l'ultimo dell'anno!". Lo so che non è una cosa furba da realizzare, lo so che avviene ogni santissimo anno, ma io queste "furbe realizzate" ultimamente le faccio spesso. Effetti collaterali della vita cinese? Può darsi. Anyway, ho iniziato il mio ennesimo conto alla rovescia, da quando sono in Cina vivo di quelli...anche se, quello che mi separa dal ritorno preferisco non guardarlo, non odiatemi, ma chi è un AFSer capirà, la mia voglia di tornare si va affievolendo.. Anche perchè mi sto abituando splendidamente alla mia vita qui. Ho tantissimi nuovi amici, una host family favolosa, e la mia routine mi piace parecchio.. Ma per chi si sta già preoccupando ( ehm, Marta!), tornerò, no problem, anche solo per togliermi la curiosità di come è "tornare". Non me lo immagino più. Perchè nonostante abbia infiniti progetti che non vedo l'ora di realizzare, non ho idea di come sarà la mia vita al ritorno, di quello che troverò o di quello che non troverò..
Forse ho perso il filo, ah si, "ho iniziato il mio ennesimo conto alla rovescia".. bene, manca una settimana alla gita nello Hunan. Non vedo l'ora. Riabbracciare "tutti" dopo così tanto tempo mi farà piangere dalla felicità, ma tanto io piango sempre! :D.
Ma perchè ho iniziato questo post parlando della fine del 2011 se non sto parlando minimamente del 2011? Vabbè, abbiamo capito, ho sonno. Farò il classico post di "riassunto 2011 + buoni propositi + novità" la prossima volta. Adesso doccia e nanna.
E se non scrivo prima del 2 Gennaio 2012, Buon Anno, che il vostro 2012 sia come è stato il mio 2011 e come il 2012 che mi aspetta. Pieno di novità, sorprese e soddisfazioni.

23 dicembre 2011

Un Natale da non dimenticare

Lo so che ancora non è Natale, ma non mi importa, mi va bene così e non potevo chiedere di meglio. Oggi è stata una giornata stancante, snervante ma bellissima.
Ho cantato davanti 5000 tra studenti e professori in cinese. Un' emozione indimenticabile. Ed io che quando mi hanno detto: "Ti va di cantare in cinese?" ho risposto senza problemi:"AHHAHAHAHA siete pazzi!!! :D". Eppure una vocina dentro di me diceva: "Eddai, fallo, buttati, tanto male che vada non ti rivedono più".
Sono così fiera e orgogliosa di me, fiera di essermi buttata, di non essermi tirata indietro, di non aver avuto paura, di essere stata per una volta sicura di me e non del giudizio altrui.
Per me, oggi, è un giorno che ricorderò in eterno, non come la semplice recita di Natale, ma come una battaglia vinta contro me stessa e il fare più attenzione al giudizio altrui che al mio. Oggi ho imparato che devo fregarmene e buttarmi.
Non voglio nemmeno immaginare cosa sarebbe successo se non avessi cantato stasera, mi sarei persa troppe cose, prima tra tutte l'emozione di cantare in cinese davanti cinque mila persone, e poi quella di sentire il tuo cuore battere fortissimo quando lo speaker annuncia che "Chiarla" sta salendo sul palco, e il pubblico che va assolutamente in delirio, gratificante al massimo. Vedere il tuo prof, che ti ha seguita in questi quattro mesi, che è come un fratello-padre-amico, lì sul palco con te, pronto a prendere il microfono in mano anche in parti non sue qualora non ti ricordassi le parole, ma non ce n'è stato bisogno, apparte l'inconveniente del mio assolo iniziale che pochi avranno sentito perchè mi sono dimenticata di accendere il microfono ( Yeaaah! :D), è andato tutto splendidamente, ed io e lui, con quella complicità che duro lavoro ci ha portato a raggiungere, siamo stati bravissimi. Così bravi da meritare il 2° posto su 15.
Ricevere quella targa con su il mio nome "Chiara" mi ha fatta piangere, ma dalla felicità. Il mio prof ha rinunciato a scrivere il suo, per lasciare a me l'onore di prenderla. Scendere dal palco e sentirsi amata da tutti, "Chiara fai una foto con me???" "Chiara sei bellissima così!!!" "Chiara sei stata bravissima!!".. Momenti di popolarità che fanno piacere a tutti, certo, ma se li raggiungi essendo semplicemente te stessa e credendo in te, ti fanno ancora più piacere. Affetto, gente che mi abbracciava a destra e a sinistra, affetto, tanto affetto. Ed io che nella mia testa mi chiedevo ancora "Ma ci sono riuscita veramente??, l'ho fatto?!?!?". Tutti sapevano che per me questo sarebbe stato un periodo duro, ma li ho sottovalutati perchè hanno saputo regalarmi un natale stupendo. Non dimenticherò mai gli occhi del mio prof che mi guardavano da sotto il palco, prima che lui salisse a cantare con me, e che mi trasmettevano quel senso di tranquillità assoluta, con un solo sguardo mi faceva capire quanto credesse in me. Ricordi che rimarranno sempre con me, emozioni e brividi che non avrei mai vissuto se non mi fossi buttata. Il regalo di natale più bello, il tutto coronato da un pacco dall'Italia trovato sul tavolo una volta ritornata a casa. Cosa ci ho trovato? Anche lì tanto affetto e amore, tanto amore, e un panda, piccolino, morbido, che mi sorride e che mi fa venire voglia di sorridere. Perchè la vita è bella, bisogna solo sapersi buttare e viverla.
Dato che qui è già il 24 Dicembre, Buon Natale a chi si è sorbito questo poema, che questo Natale vi porti quello che ha portato a me: amore, affetto, nuove emozioni, nuove esperienze e soprattutto la capacità di non tirarsi indietro e tentare, perchè comunque quando devi "buttarti" raramente perdi qualcosa, c'è sempre e solo da guadagnare.

13 dicembre 2011

In un blog è obbligatorio che ogni tanto ci siano delle chiacchere inutili :D

Ciao,
non scrivo da 13 giorni, che possono sembrare un'infinità ma a me sembrano pochissimi.. Ma eccomi qua. Che succede? Novità? Beh, qui novità ce ne sono ogni giorno, ma vedrò di andare per ordine.
Il ritorno da Hong Kong non è stato "da depressa cronica" come mi aspettavo, anzi, Hong kong mi ha dato quella carica e quella voglia di andare avanti che si stava spegnendo. Metteteci poi che Giovedì scorso ho fatto shopping su taobao e che sabato mi sono regalata il portafoglio che tanto volevo e capirete che sto consolando benissimo la mia "homesick di dicembre causa natale senza genitori". Domenica poi ho il Christmas Party di Afs e vedrò tutti i miei amici qui nel Guangdong <3 <3 Felicità alle stelle. Inoltre Cathleen si è lasciata scappare che anche a casa stanno organizzando un party natalizio per farmi festeggiare il natale anche qui *_____*. Ma io comunque spero che dicembre voli, per quanto mi stia piacendo, spero voli e spero che arrivi presto Gennaio con le vacanze invernali e la gita nello Yunnan ( no, non ho ancora imparato come si scrive :D). E poi a Gennaio sarò a metà dell'opera, saranno 5 mesi qui e molti mi hanno detto che dopo Gennaio, i mesi volano letteralmente.. vedremo! ;).
Devo solo aspettare, tanto se le cose continuano ad andare così, non posso che essere felice :D. Perchè poi mi si riempie il cuoricino quando mi metto a messaggiare in cinese e quando capisco quello che mia sorella dice ai suoi amici. I miei sacrifici e i miei sforzi non sono stati vani e vedere Mamma e Papà orgogliosi, mi rende ancora più orgogliosa.
Bacioni,
tanto credo che riscriverò prima di Natale e di Capodanno con il solito racconto del mio anno..che poi accipicchia...questo 2011 è stato SENSAZIONALE.
Chiara.

Diario di bordo in ritardo, Hong Kong, una versione fake di NY.

NB. Pagina scritta sul mio diario Lunedì 5 Dicembre.

Da Venerdì 2 Dicembre a Domenica 4 dicembre.
Svegliarmi presto non è il mio forte, ma se è perchè devo partire, sono dispostissima a farlo! Avendo preparato tutto il giorno prima, mi son dovuta soltanto alzare e vestire e uscire di casa. Il sole non era ancora sorto ed io ero già in viaggio.
Mi aspettavano 4 ore e mezza di viaggio più il passare la dogana. Se mi avessero detto 4 mesi fa che avrei dovuto fare 4 ore di viaggio mi sarei sparata, ma dopo averne fatte 23, 4 mi sembrano davvero niente. Arrivata alla dogana di Shenzhen, al confine con HK, inizio a vedere i cartelli bilinque che mi fanno tranquillizzare, non mi sentivo persa. In fila alla dogana inizio a guardarmi intorno.. "Thomas! Guarda! Uno straniero!! Oddio un altro!! Oddio, quello sembra italiano!!". Avevo i lucciconi agli occhi. C'erano tantissimi "non cinesi" ed io mio emozionavo ad ogni straniero che vedevo.. Ormai dopo 4 mesi dove l'unico straniero era Thomas, mi sembrava una cosa assurda vederne altri. Altri che parlavano inglese poi! Capire perfettamente quello che dice la gente intorno a te! Oh che cosa strana!! *_*.
Arrivata ad Hong Kong, il continuo sorprendersi era maggiore...sarà stato perchè ho girato soltanto i punti centrali, ma ho visto più stranieri che cinesi...e mi sono sentita a casa! Hong Kong è bellissima, è una versione fake di NY ed io amo sia NY sia che i fake ;) ( siamo in Cina, i fake sono il mio pane quotidiano!), e il mare beh, mi mancava tanto.
Le sue strade con addobbi natalizi mi hanno ricordato che fra poco è natale.
Il suo essere così simile a New York, mi ha riportata al 2004, quando ho visitato NY con la mia famiglia. Adesso stavo visitando HK da sola. Una cartina in mano, macchina fotografica nell'altra ed io e Thomas abbiamo iniziato a girare. Poco importa che eravamo stanchi dal viaggio, Hong Kong ci stava aspettando.
Nathan Road, continuiamo verso Salisbury Road con il porto e il museo astronomico e prima tappa: Starbucks. Spettacolo. Thomas mi sfotteva perchè diceva che non era niente di eccezionale, ma io amo Starbucks! è il posto dove amo andare quando viaggio! Poi Canton Road.. tutti avranno presente o via montenapoleone a Milano o via condotti a Roma, bene, prendete tutti quei negozi, rendeteli tutti grandi quanto Zara a Palermo e avrete ottenuto i negozi di Canton Road.
Chanel grande quanto Zara, o anche Tiffany..facevano gola..ma avevo sempre un maschio dietro!
Tanto, cara Canton Road, tornerò!
Continuando a camminare becco un supermercato ( Welcome!) provvisto di Nutella, pesto alla genovese barilla, baci perugina e lindt. Sono in paradiso. Mi è venuta voglia immensa di mangiare italiano.. allora ristorante italiano! Menù in italiano, ordinare in italiano, per te e il tuo amico americano che ti dice cosa vuole in cinese. Il cameriere, Gianluca, che mi saluta con un "Ciao Bella", e lo chef Paolo che mi prepara delle lasagne favolose. SOno per la seconda volta in Paradiso. Ritorno all'ostello felice. Un pezzo di Italia è entrato nel mio pancino. Nonostante fossimo distrutti, decidiamo di svegliarci presto, così possiamo girare ancora un pò prima di incontrarci con gli Afser di Hong Kong.
Kowloon Park, che spettacolo. Un parco pubblico immenso con campi sportivi pubblici dove giochi gratis, piscina interna ed esterna e pure un McDonald. Così perfettamente pulito e dotato di ogni comodità. Ero emozionatissima. Thomas no. A New York, città civile, metropoli, di parchi così ce ne sono a migliaia.. E allora ho pensato alla mia Palermo, mia bella Palermo, quante cose ti mancano!..
Incontro Elisa, un'italiana ad Hong Kong, e andiamo sull'isola, meraviglia.
Il mio cuore esulta quando mi porta al negozio che vende cibo italiano. Non dovrò passare Natale senza pandoro <3. Incontro anche gli altri italiani, Elodie, Andrea, Pier e Madda e passo un pomeriggio a parlare italiano. Mi sento a casa. Di sera Hard Rock Cafè e giro per il centro, Hong Kong di notte è ancora più bella. Torno all'ostello distrutta, ma al settimo cielo.
Svegliarsi e rendersi conto che oggi si parte mi ha resa penseriosa per tutta la giornata.. Hong Kong è favolosa, tantissima gente parla in inglese, ogni cosa scritta è in bilingue, figo, favoloso.. Ma buh, sono felice di essere nel buco in culonia cinese chiamato Zhaoqing. Sono da sola, non posso parlare italiano, pochi parlano inglese e tutto è scritto in cinese. Beh, anche vivere ad Hong Kong sarebbe stata una figata, ma Zhaoqing mi è mancata, la mia famiglia cinese mi è mancata.. Avevo bisogno di lasciare Zhaoqing, provare qualcosa che obiettivamente è migliore per capire che Zhaoqing mi ha fatta innamorare. D'altronde, solo quando ho lasciato Palermo lo scorso Agosto mi sono resa conto di amarla, io che prima la disprezzavo tanto.
"Ti rendi conto di amare qualcosa soltanto quando la perdi"...vero, assolutamente vero. E mentre scrivo ciò guardo il mio alberello addobbato con amore da mia sorella e mia mamma, che non avevano mai addobbato un albero prima di ieri.

30 novembre 2011

Maledetta lingua.

Amo il basket sin da quando ero bambina e quando mi hanno proposto di giocare nella squadra della classe ero al settimo cielo. Le mie compagne erano felici che io avessi accettato, poichè essendo tra le più alte della scuola potevo essere utile.
Oggi era arrivato il grande giorno, arrivo in campo, riscaldamento, una serie di terzi tempi che vanno belli dentro, allora sono sicura di farcela. Inizia la partita, palla a due, ovviamente mi tocca saltare; davanti a me c'è una tipa che mi guarda in cagnesco.. iniziamo bene. Salto, palla nostra. La tipa continua a guardarmi in cagnesco e allora decide di marcarmi stretto, con lei altre due amiche. Così per tutta la partita. Certo, mi dovrei sentirmi importante dato che secondo i loro cervellini non bastava una a marcarmi, ma ce ne volevano tre. I miei compagni incazzatissimi protestano contro "l'arbitro", la tripla marcatura è leggermente scorretta.. Ma le cose non cambiano.
Mi ritrovo ad essere spintonata, trattenuta per il braccio e a dover interrompere il palleggio dopo poco perchè circondata.
Allora decido di difendere stretto, esattamente come fanno loro, chiudendole. Sento fischiare. "Caz** succede?". Viene "l'arbitro" da me e mi fa segno di fallo ( ringrazio il cielo che i segni sportivi siano universali). Lo guardo sbalordita, ma non posso dire altro. Tanto non capirebbe. Parliamo due lingue diverse, e a quanto ho capito, conosciamo due sport diversi. Continua la partita, non potendo portare palla perchè vengo bloccata di continuo, decido di voler soltanto concentrarmi sul recuperarla e sullo stoppare. Falli anche quelli. Inizia a salirmi la rabbia, dover accettare silenziosamente cose assurde senza poter dire niente è frustrante. Una mia compagna viene buttata a terra, ma nessuno ferma il gioco, avevamo palla noi, ma me ne frego altamente, vado da lei e cerco di aiutarla. Mentre le sanguina il braccio, le simpaticone avversarie segnano.
Questo non è il basket che conosco io. Sconfitta, fa male. Fa male non poter dire nulla, nessuno capirebbe. Fa male vedere anche i ragazzi perdere.
Fa male sentirsi chiamare "bitch" a fine partita e non poter ribadire, non capirebbero.
Iniziare a ripetere a voce alta "troi*" a quelle avversarie così scorrette non aiuta.
Loro non capiscono, per loro magari gli sto facendo dei complimenti per la vittoria ( no, non credo, le parole non saranno capite... ma se uno è incazzato nero si vede...).
Non mi sono mai sentita così frustrata dalla differenza linguistica.
Ma ricorderò per il resto della mia vita quella grandissima stronz*, e se domani la rincontro inizierò a parlare in inglese così veloce che lei non capirà, esattamente come lei ha umiliato me insultandomi in cinese.
Avevo dimenticato quanto fosse difficile accettare una sconfitta.

28 novembre 2011

Ti accorgi che tutto cambia e che tutto è importante

Quando vai via, quando lasci un determinato posto per andare in un altro, non è soltanto il posto a cambiare, ma anche tu, tu che fai quest azione, tu e i tuoi sentimenti.
Complicato? Forse un pò, allora proverò a spiegarmi meglio..
Quando sono partita sapevo che mi aspettava un mondo diverso, una città diversa, con scuola diversa, lingua diversa, gente diversa. In fondo sapevo che anche io, pian piano, sarei diventata diversa. Vivendo in un'altra realtà, diversa ( scusate, ma lo ripeterò spesso) da quella a cui ero abituata, vuoi o non vuoi, "intacca" anche te. Te e tutto quello che ti compone.
Sapevo che avrei cambiato alimentazione, abitudini e sapevo anche che avrei cambiato modo di vedere certe cose.
Ma, ingenuamente forse, non avevo mai pensato al fatto che anche i rapporti, le relazioni, le amicizie, cambiano. O forse si, ci avevo pensato, ma nel profondo del mio cuore, speravo che non accadesse.
Eppure eccomi, a scrivere messaggi d'amore a mia mamma, mio papà e i miei fratelli, le stesse persone con cui tre mesi fa litigavo giornalmente, dove ogni tanto ( avanti! Chi non l'ha mai detto??) volavano i "ti odio!" "ma perchè non vai a fanc***???? ( nella migliore delle ipotesi)" oppure a sentire moooolto raramente, o a non sentire completamente, persone che questa estate sentivo giornalmente, più di una volta al giorno e che consideravo importantissime nella mia vita.
Ma c'è anche chi c'era prima e c'è adesso, e dice che ci sarà.
C'è anche chi prima, nella mia vita, era un-una amico-a qualsiasi che però ci tiene ad esserci, a darmi il suo sostegno, con qualche messaggino che mi fa spuntare un sorriso immenso.
O qualche sconosciuto, che probabilmente continuerà ad esserlo, ma che ci tiene a farmi sapere che mi segue, che mi ammira e che mi stima.
La verità, forse, è che alle volte la distanza aiuta, ti mostra davvero chi sono le persone su cui puoi fare affidamento, che nel tuo futuro troverai. Chi non tiene conto di 7 ore di fuso-orario e chissà quanti km, ma continua a sentirti vicina, ti aggiorna sulla sua vita come se tu fossi lì, conta i giorni che vi separano e anche se le manchi terribilmente non te lo dice, perchè ti vede felice e sa che comunque tornerai.
E pochi sanno quanto sia bello sentirsi appoggiati, "ammirati", dai propri amici ma soprattutto da sconosciuti, che non ti conosco.
Ho capito una cosa: in questa esperienza tutto è importante, chi ritenevi importante e scompare, perchè ti aiuta a farti capire che sei forte e che allora ce la puoi fare senza di lui-lei; chi è il tuo migliore amico o la tua migliore amica e la tua famiglia, che ti conosce dannatamente bene e che ti da la forza di farcela; chi è un tuo compagno di avventura, che sta vivendo la stessa cosa che vivi tu, che quindi ti capisce perfettamente e sai che con lui ti puoi sempre sfogare; chi è uno sconosciuto, che di te sa soltanto ciò che legge su questo blog e che quindi è l'unica cosa che può giudicare, rendendolo così un giudice imparziale, che si basa solo sui fatti.
Ed io faccio tesoro di ognuna di queste cose, e ringrazio ancora una volta, perchè più di ringraziare non posso fare.
Ma giuro, se potessi fare altro, lo farei.
La mia esperienza non sarebbe la stessa senza ognuna di queste piccole cose.

27 novembre 2011

Cadendo nei ricordi

Domenica, una domenica, stranamente, bella.
Fare shopping è una cosa che da sempre mi rende al settimo cielo, poi comprare libri stupendi, che volevo leggere da un pò, a pochissimo, è il top.
Ho appena finito di leggere il post di mio fratello sul suo blog, e sono scoppiata a piangere. Mi manca terribilmente, e questa è una cosa che non potrò mai nascondere. Sono passati però 3 mesi e poco più, ed io ricordo come se fosse ieri la mattina in cui ci siamo salutati. Non piansi minimamente. Mi dovetti "svegliare" alle 4.30 ( dopo essere andata a letto alle 3) e lui, anche se partiva molto più tardi, si sveglio alle 5 solo per salutarmi. Mi abbracciò e ci siamo detti a vicenda: "mi raccomando". Onestamente, non ricordo cosa gli raccomandai, ma un "mi raccomando" ci sta sempre. Ricordo bene che mi misi in punta di piedi per abbracciare il mio fratellino, e che da quell'abbraccio, a differenza di quello con Andrea, volevo cercare di uscirne il più velocemente possibile. Rapido ed indolore, ripetevo nel mio cervellino. Qualche mio amico infatti, poi in aereoporto, mi chiese come andò il fatidico saluto, "Rapido ed indolore" risposi sempre io. Tre mesi dopo non so se sia stato meglio così o no, forse rimpiango un pò di non essermi goduta più a lungo quell'abbraccio che tanto mi manca, ma credo che alla fine abbia fatto bene.. Partire con le lacrime agli occhi significava partire con il piede sbagliato. La settimana prima di partire è sicuramente una settimana che ricorderò per il resto della mia vita come una delle più belle. Passata a girare liberamente Roma con il mio fratellino e la mia famiglia, a litigare con mio padre e poi ad abbracciarci forte forte, a sentirmi chiedere da lui se avessi paura, a sentirmi dire dal mio papà che gli mancherò, a vedere la mia mamma sorridermi e mio fratello Ennio tenere il broncio perchè le attenzioni erano rivolte a noi due e non a lui ( e io fossi stata in lui avrei fatto di peggio). La nostalgia è una cosa che non smette di esistere nella mia vita cinese, anzi, avvicinandomi a Natale sembra proprio andare ad aumentare, non sarà davvero natale senza la mia famiglia, senza regali, senza albero e senza pandoro. Ma sarà sempre Natale, e come dice la mia host mom: "Almeno quest anno, sarà un natale diverso".

Mi manchi, come se mancasse una parte di me.

25 novembre 2011

Sentirsi parte di qualcosa, essere parte di qualcosa è un piccolo passo verso la felicità.

Oggi mi sono svegliata dannatamente presto e sono arrivata a scuola appena in tempo per l'inizio delle Olimpiadi scolastiche. Indescrivibili. Tutti i 6.500 studenti della mia scuola riversati nello stadio della scuola, chi per gareggiare, chi per esibirsi in balli-performance, chi per tifare, chi perchè era obbligato a stare lì. Oggi, mi sono sentita realmente parte di un qualcosa, quel qualcosa è la mia classe "Gao yi, ban san". Camminare per tutto il campo con i miei compagni, divertirci a fare foto stupide, a giocare a basket mentre aspettavamo tra una gara e l'altra, a parlottare in due lingue diverse, o anche senza parlare, ma scherzare, ridere, gioire, insieme. Le mie compagne mi hanno abbracciata per tutto il tempo, si sono divertite a scattare foto con la mia fotocamera quando qualcuno mai visto prima veniva e mi chiedeva di fare una foto con lui. Hanno riso a crepapelle quando le autoparlanti continuavano a ripetere il mio nome dicendo che "c'è un'italiana tra noi", allo stesso modo mi hanno consolata quando la nostalgia è venuta fuori. Perchè si, stavo bene, sto bene, ero e sono felice, ma vedere tutto quello spirito di squadra, di scuola, mi ha tanto ricordato la mia classe e la mia di scuola, che manca infinitamente. Ogni mio compagno-a mi chiama in un modo diverso, fino adesso i più fantasiosi sono Chelolo e Chair (si, letto proprio "ceir= sedia"), della serie...come storpiare il nome Chiara. Ma ormai quando lo storpiano non li correggo più, non mi arrabbio più. Oggi mi è sembrato proprio che abbiano capito di cosa io abbia bisogno: tanto affetto e tanti amici.. perchè i miei sono piuttosto lontani. Loro, ed io con loro, siamo al settimo cielo per la partita di mercoledì.. Se vinciamo, si passa al prossimo turno.. Quindi, incrocerò tutte le dita che posseggo :D. Perchè questa vittoria, loro se la meritano tantissimo <3.
Adesso vado a rimuovere la miriade di caratteri scritti sulle braccia stamattina per tifare e come segno di riconoscimento. Sulla mia faccia c'è stampato un tre, tre come classe tre!
Ps. 2 C, mi manchi ogni giorno <3 e ti porto sempre nel cuore, giuro.

20 novembre 2011

Tutto ciò che si aspetta lungamente, alla fine, se arriva, arriva sempre inaspettatamente. cit. Giovanni Soriano

Pomeriggio spompo di domenica, come fanno gli altri a stare su? Quando qui manchi tu..
Il sole sta tramontando in questo momento, io come ogni domenica pomeriggio sono sola a casa e per non annoiarmi faccio i compiti.
Io che faccio i compiti di mia spontanea volontà è proprio una grande novità..
Ma ci sono novità giornalmente, piccole o grandi che siano. La prossima settimana poi sarà piena di novità. La più grande e bella è che la mia dolce sorellina inizierà a tornare a casa ogni giorno dopo scuola con me e a ritornare a scuola la mattina con me..
Così, non sarò più sola :'), studieremo insieme, ceneremo insieme e poi andremo a letto. La mattina non mi toccherà fare colazione da sola, prendere l'autobus per andare a scuola da sola.. Quanto diamine ho aspettato per ciò non è spiegabile. Ma aver aspettato sta dando i suoi frutti. Credo davvero di stare diventando una persona con molta pazienza. Buffo, io che di pazienza in Italia ne avevo molta poca..
Io che odiavo aspettare, diventavo quasi isterica e piena di ansia quando dovevo aspettare, pretendevo tutto e subito.
Ma quando non hai scelta, o aspetti o aspetti, non c'è che altro fare, impari ad avere pazienza ed ad aspettare, e quando arrivi finalmente ad ottenere quello per cui hai tanto aspettato, quella cosa ha un sapore diverso, ha sapore di conquista e divento felicissima perchè mi rendo conto che è valsa la pena di saper aspettare. :)

19 novembre 2011

Chiacchere e novità senza un filo logico :D

Fuori c'è un sole splendido, io sono in canottierina e jeans leggeri ed è metà novembre.
Mi viene un pò da ridere se penso che ci sono 28 gradi..a Novembre. Aspetto con ansia l'inverno, ma tanto sono abituata ad aspettare, qui non faccio altro.
Sono passati tre mesi, ed è arrivata la terza crisi ( che coincidenza :O) ma fortunatamente, si spera, dopo una notte di pianti..sembra essere passata. Questa mattina mi sono svegliata con un sorriso sulle labra, mia sorella viene e mi dice: "Usciamo? :D".. Oh si se usciamo! Anche se sono accorto di denari, questo pomeriggio si esce :D. Ho passato la mattina a suonare la chitarra.. con quattro chitarre in casa ho chiesto a mia sorella di darmene una ( favolosa) e di insegnarmi..quindi, da oggi, ogni weekend, prenderò lezioni di chitarra :D, so già fare la scala e mi sento fighissima xD. Almeno tornerò in Italia parlando altre due lingue e suonando due strumenti...meglio di così? ;).
Ho così tanta voglia di scoprire, imparare e così tanti sogni...che solo l'idea che possano essere infranti mi fa piangere dal nervoso. Ma ho deciso di essere fiduciosa, che abbattersi serve a ben poco... e poi sono da sempre una combattente e non mi arrendo facilmente!
Poi devo dire che svegliarsi, indossare i jeans che ti sono sempre stati a pennello e ultimamente "giusti giusti" e vedere che ti stanno larghi..beh..so soddisfazioni! :D.
Non credo di aver altro da dire...ogni tanto post cretini, senza filo logico, in un blog, ci vogliono! ahahahah. Vi lascio con una foto appena scattata insieme alla mia nuova amica ;).
XOXO (ultimamente sono fissata con Gossip Girl! ahahahahaha).

14 novembre 2011

Avere due famiglie, avere due case, avere un solo cuore ed amare entrambe.

Ieri ho detto alla mia host mom di avere mal di testa da tre giorni, detto fatto che stamattina mi porta dallo zio-dottore. Bene. Ho la febbre. E allora la mia nonnina, donna con cui non ho mai parlato poichè non parla nè inglese nè mandarino, mi ha preparato una zuppa, la miglior zuppa che abbia mai mangiato, e mi ha fatto trovare il mio pane preferito. Io amo questa donna. Mi stupisce ogni giorno di più. Non siamo mai andate oltre il "Hi" "Byebye" "Xiexie" eppure ogni volta che sa che andrò a mangiare da lei mi fa trovare il pollo cucinato come piace a me, da quando ha scoperto che tipo di pane amo mangiare la mattina, fa di tutto per farmelo trovare a tavola..nonostante abiti a 20 minuti da casa mia ( non chiedetemi come faccia perchè non lo so ). Insomma, diciamo che non credo nelle reincarnazioni..ma lei mi sembra la fotocopia della mia dolce nonna che non c'è più. Una nonna che mi vizia in tutto e per tutto e che fa tutto per me, per farmi sentire a casa, senza che io sia realmente sua nipote. Amo ciò. Amo tutta la mia intera famiglia cinese, non solo la mia host mom, il mio host dad, la mia host sister..ma anche tutti gli altri, zii, cugini, sorelle, nipoti ( le famiglie cinesi sono moooooolto allargate). Amo quelle cene dove li incontro tutti e mi fanno tutti una marea di festa. Amo quando la mia piccola cuginetta mi guarda e sorride e vuole venire in braccio a me. Amo quando mio zio cerca di insegnare alla cuginetta a chiamarmi "Jiejie (sorella maggiore)" o "Xing ( mio nome cinese)". Amo quando al ristorante tutti si preoccupano perchè io non veda le teste degli animali serviti in tavola. Amo quando mio padre mi riempie il piatto della pietanza che capisce che ho apprezzato. Amo quando mia sorella mi abbraccia all'improvviso. Amo quando i miei genitori mi presentano come la loro figlia maggiore. Questa è la parte che amo di più dell'esperienza: una famiglia che non ti conosce, che ti vede per la prima volta, che non sa niente di te ma che ti apre la porta di casa, che ti accetta nella sua famiglia come una figlia vera e propria e che fa di tutto, assolutamente di tutto, perchè tu ti senta a tuo agio, perchè tu ti senta a casa. Questa è Intercultura. Ed io adesso, ho due splendide famiglie che mi amano, mi coccolano e mi supportano.

13 novembre 2011

Crescerai, arriverai.. Crescerai, imparerai.

Durante l'orientamento di Intercultura ti parlano anche di "affaticamento culturale" quando ovvero, il tuo cervello sarà sfinito per tutte le informazioni che starà prendendo e i cambiamenti che starà subendo. Okay, quando l'ho sentito, devo dire che pensavo fosse una presa per i fondelli.. Andiamo, affaticamento culturale? Mi faceva ridere solo il nome.
Beh, il mio continuo dover dormire, perchè sono sempre stanca, nonostante dorma circa 10 ore al giorno, contro le 6 quando ero in Italia che mi permettevano di stare perfettamente tutto il giorno; i miei continui mal di testa, feroci, che non se ne vanno nemmeno quando dormo; giramenti di testa, sensi di vomito e via dicendo.. Cose che per fortuna capitano non sempre, ma che sono quelle parti delle giornata che odio. Perchè per tutto il resto è una favola. Beh, forse le 50 ore di scuola alla settimana, dopo un pò danno le conseguenze. O forse è proprio vero: è un'esperienza che non tutti possono fare.. Gli sbalzi di umore, l'affaticamento culturale, la nostalgia, sono cose che gente forte può affrontare. E allora quelle volte mi chiedo.. ma io sono abbastanza forte?
La risposta arriva alle volte poco dopo, alle volte qualche giorno dopo, quando mi riprendo da tutto, e continuo a sognare. Sognare quello che vorrei fare tra qualche anno, o anche solo tra qualche mese. In Italia piangevo per un'emicrania o per un mal di pancia, non avevo idea di cosa fosse la nostalgia..per quanto riguarda gli sbalzi di umore, non erano così frequenti, ma ci sono sempre stati. Sono schizzofrenica dalla nascita :D. Ma lì, quando ricomincio a sognare -stavo per scrivere l'esperienza, la mia avventura, ma affaticamento culturale, sbalzi di umore e nostalgia, ne fanno parte in pieno, e la mia esperienza non smette di essere tale quando queste cose arrivano- mi rendo conto che non sono mai stata davvero così forte, così tanto da riuscire ad affrontare ogni singolo problema senza abbattermi, con un sorriso in faccia. Così tanto da non aver paura di fare progetti per il futuro: adesso so di cosa ho bisogno per realizzarli e di come arrivarci. L'avrò già detto in qualche altro post, ma sono orgogliosa di me quando sono passati tre mesi da quando ho lasciato Palermo e non piango più per la nostalgia; quando riesco a leggere delle frasette in cinese; quando comunico cosa voglio, come sto, chi sono, in cinese; quando vedo nel mio futuro con certezza e chiarezza.. ma soprattutto quando consapevole guardo al fatto che mancano 7 mesi, che avrò altre crisi, ma che saprò come affrontarle. Non sono più la Chiara di una volta che quando accadeva qualcosa, si chiudeva in camera, si abbatteva e piangeva per giorni. Adesso cerco una soluzione, affronto i problemi di petto e vado avanti, senza esitare. Non ho tempo per fermarmi e stare male, voglio vivere ogni minuto di questa vita. Crescere, starò crescendo? Se così fosse, niente è così bello.

10 novembre 2011

Inverno e nostalgia

C'è freddo. Sta finalmente arrivando il tanto atteso inverno, mia sorella dice che mancano ancora un pò di giorni, ma sta arrivando. Tanto atteso? Certo, quando ti ritrovi ancora a Novembre con 30 gradi..inizi ad esultare quando pian piano vanno verso i 24, poi verso i 20, i 16. Per adesso siamo fermi a 16. Ed io sento freddo. Ma non è un problema, ho sempre amato l'inverno, le cioccolate calde, il thè, il natale. Ah si, vero il Natale. Ho l'impressione che però in questo inverno cinese che mi preparo ad affrontare dovrò accontentarmi del thè. Il resto manca.. I cinesi non amano il cioccolato, quindi cioccolate calde stile ciobar, sono introvabili e il Natale...beh, non esiste. Ho chiesto se è possibile trovare un albero, piccolo, finto, non mi importa, è perchè non ho mai passato il Natale senza albero. Non ho mai passato il Natale senza i miei genitori.. Già. Ma non è una novità. Si sapeva che sarei andata incontro anche a questo, anche questo, passare per una volta un Natale diverso completamente diverso dal solito, fa parte dell'esperienza. Fa parte della crescita. Non mi scambierò dei regali sotto un albero, magari non ne riceverò nemmeno regali, ma il regalo più grande che i miei genitori, Italiani e Cinesi, potessero farmi, lo vivo ogni giorno. Sto vivendo un'opportunità meravigliosa, che vale tutti i Natali di questo pianeta ( si va bene, adesso non esageriamo.. io amo il Natale!), posso fare anche questo di sacrificio :). E alla fine di tutto, una volta tornata a casa, mi sarò fatta il regalo più bello di tutti: avercela fatta, essere soddisfatta e orgogliosa di me stessa e avere imparato davvero tanto dalla vita. :). Nel frattempo ho ancora un mese e mezzo per cercare un alberello ;).
Chiara

06 novembre 2011

è tempo per me, ho cambiato rotta, la strada non è molto diritta, ma io ho un motivo per farcela.

"Strade troppo strette e diritte
per chi vuol cambiar rotta oppure sdraiarsi un pò
che andare va bene, però a volte serve un motivo, un motivo
certi giorni ci chiediamo:"è tutto qui?"
E la risposta è sempre sì" 

E no, stavolta Liga ti sbagli.. Il fatto che fosse "tutto qui" lo pensavo in Italia, e adesso posso confermare che mi sbagliavo alla grande. Non è tutto qui. Ma la mia domanda frequente è "qual'è il motivo per andare?" "perchè ho lasciato casa, per così tanto tempo?". E il bello è che ero perfettamente lucida quando ho scelto di farlo.. Ma guardo mia sorella che mi sorride, mia mamma cinese che vuole preparare il mantou ( mia pietanza preferita) insieme a me, mio papà cinese che scende a comprarmi le medicine per curarmi l'intossicazione alimentare, e trovo la risposta. Avevo voglia di scoprire un altro mondo, stravolgere la mia vita. Mi lamentavo sempre che avevo bisogno di qualche cambiamento, di trovare me stessa, perchè no, non sapevo davvero chi fossi. Pensavo di continuo che "non fosse tempo per me", la mia voglia di studiare si andava affievolendo pian piano, dovevo cambiare qualcosa e soprattutto capire cosa volessi fare nel mio futuro. Adesso ho trovato tutto. Ho capito chi sono, mi scopro pian piano ogni giorno ed oltre a scoprire me scopro anche un altro mondo. Scopro che conoscevo davvero pochissimo, che tutto quello che conoscevo non era per niente tutto. Non so se riesco a spiegarmi..ma ci sto provando. Da quando sono arrivata qui mi si sta aprendo pian piano un mondo nuovo, mi sembra quasi di essere rinata, di ripartire da zero. Lingua nuova, cibo nuovo, scuola nuova, città nuova, famiglia nuova, tutto nuovo.. Mi sembra di essere una bambina che è nata quando è arrivata qui, come ogni bambina appena nata per il primo mese ha pianto a dirotto e mangiava e dormiva soltanto, poi pian piano ha iniziato a gattonare, ad avere nuovi amici, poi a fare i primi passi, a parlare e ad andare a scuola.. e alla fine sarò, mi auguro, una piccola donna determinata, sicura di chi è e sicura di quello che vuole nella vita. Perchè è tempo per me, ho cambiato rotta, la strada non è molto diritta, ma io ho un motivo per farcela.

05 novembre 2011

Prendiamola con Filosofia!

Le settimane passano velocemente, ma i weekend no. Sono lunghi e da un pò di tempo a questa parte anche noiosi. Mi sa che da oggi dovrò dire addio alle uscite di sabato pomeriggio ( le uniche fino ad ora possibili) con mia sorella perchè lei dovrà studiare matematica... Quindi se vorrò uscire d'ora in poi dovrò trovare qualcun altro che voglia uscire. Bella scocciatura. Mia sorella ovviamente è furiosa. E' da ieri sera che tiene il broncio e che urla e litiga con i genitori.. Ed io non so che fare. Quando litigano lo fanno in Cantonese e non capisco un cacchio, in più mi pare davvero poco oppurtuno chiederle: "Scusa, ma che hai detto?" "e mamma che ha detto?".. Quindi posso solo assistere in silenzio e vederla andare in camera sua e sbattere la porta...dopo qualche minuto venire da me e sentirle dire: "Chiara, non è giusto, io non voglio studiare 24h su 24, 7 giorni su 7". E pure non ha che fare. I genitori hanno deciso così, e lei dovrà fare così. Il 90 % degli adolescenti cinesi sono dei veri e propri soldatini al servizio dei genitori, obbediscono in tutto e per tutto ad essi. E guarda caso il comando comune qui in Cina è "Studia!"..quindi non hanno tempo per uscire, e studiano. Per mia grande (s)fortuna è l'unica tipologia di ragazzini che conosco, perchè il restante 10 % degli adolescenti, quelli che sono i così detti "ribelli", non frequentano la mia scuola ne i miei ambienti, ergo non ho come stringere amicizia con loro.
E quindi che farò? Studierò anche io..tanto è anche per questo che ho scelto la Cina: Studiare. La mia vita sociale, lo spasso, il divertimento, li ritroverò tra qualche mesetto.. E poi più presto imparo la lingua, più posso farmi nuovi amicizi ;). Ma in ogni caso dedicare i restanti 7 mesi allo studio non può che farmi bene.. Spasso, divertimento e vita sociale li ritrovo appena torno, in grandi dosi :D. Più studio qui, più vita sociale questa estate! Basta prenderla con Filosofia :D.
Chiara

03 novembre 2011

Il ricordo è un poco di eternità. cit.Antonio Porchia

Sapevo benissimo che ne sarebbe arrivata un'altra, come sapevo anche, ormai, come affrontarla e ieri ho avuto la seconda grande crisi da quando ho lasciato casa...per scatenarla mi è bastato vedere la mia stanza in webcam. La mia stanza con le mie cose, il mio casco sul puff, il mio stereo, la mia scrivania, il mio armadio...il miliardo di fotografie che tapezzano quelle quattro pareti e che raccontano la mia vita. Non avrei mai immaginato di poter sentire la mancanza della mia camera, degli oggetti contenuti in essa...andiamo sono solo oggetti! E invece no, quelle quattro mura sono state la mia tana per sedici anni, è stato il mio "mondo" fin dalla mia infanzia, tutto quello che essa contiene è un pezzo della mia vita, un semplice oggetto che stimola un ricordo...il biglietto del concerto di Liga, la scritta "Chiara" nella parete fatta da mia mamma, il poster dei Rio disegnato da me e autografato da Fabio Mora e Marco Ligabue quella volta in cui io e Chia abbiamo supplicato Ennio di accompagnarci al centro Olimpo per farlo autografare, la corona del burger king di quella volta in cui io e Dà, una settimana dopo l'apertura siamo andati a provarlo ( Cristo quanto mi manchi Burger King!)..e potrei continuare all'infinito, per infinite pagine, perchè la mia camera è come se fosse il forziere che contiene tutto ciò che mi ha accompagnato nella mia crescita ed io l'ho lasciata... Non avevo mai visto prima la mia camera come il mio nido, non avevo mai considerato tutti gli oggetti che essa contiene così importanti, ero abituata a darli per scontati. Ma adesso hanno un valore: sono parte del mio nido ed io sono lontana.
Allora capisco che Intercultura vuol dire anche questo: imparare che gli oggetti sono cose materiali, che i veri ricordi li porti nel cuore e che crescere vuol dire anche saper fare a meno degli oggetti, non aggrapparsi ad essi, ma a se stessi. Certo, l'idea di non poter scegliere tra le miriadi di magliettine che ho nel mio armadio, ma dover scegliere sempre tra le solite 6 mi mette tristezza, l'idea di non avere tutti i miei cd, tutti i miei libri, i miei gioielli, i miei trucchi e via dicendo, sempre a disposizione, mi infastidisce..Ma portarseli qui sarebbe stato impossibile..tanto alla fine, quello che ritengo davvero importante è qui con me. E poi sette mesi e qualche giorno ed io tornerò dalla mia camera, dalle mie cose...mentre tutto questo non lo vivrò più, tutta questa esperienza è adesso, e il tempo vola, non mi posso permettere di perderlo nell'essere triste, non tornerà più indietro. La cosa bella degli oggetti è che loro, almeno loro, possono aspettare, non cambiano, al massimo si impolverano.. Ma sarà un piacere rispolverarli al ritorno, mi terrà impegnata nel non sentire la mancanza di quello che lascerò qui.

27 ottobre 2011

Open Mind, Cultura Cinese

Zhaoqing, la città cinese dove abito, è strana. Per certi lati mi ricorda tanto Palermo, il trrraffico, l'autobus che nelle zone non vicine al centro passa dopo 20 minuti, le strade piene di cartacce ( anche se qui ancora un cassonnetto non l'ho ancora visto..figuriamoci se ho visto spazzatura). Però anche se trovi solo cartacce, la città è pulita, piena di aiuole con l'erbetta e alberi.. E allora non mi spiego come facciano a esserci i topi. Oggi ne ho trovato uno che camminava nel marciapiede senza problemi e i cinesi erano tranquilli..l'unica che ha cambiato marciapiede appena l'ha visto, sono stata io. Zhaoqing, per quanto sia bella e piena di centri commerciali CHE AMO.. Mi fa apprezzare di più Palermo. Anche qui i "vigili" sono inesistenti, e quando ci sono se ne strafottono. Qui è normale vedere 3 tipi in un motorino. Ma d'altronde, in un paese dove è legale: parlare al telefono quando si guida; dove le cinture di sicurezza non le usa nessuno; dove il casco ( OMOLOGATO) è l'elmetto di plastica dei muratori ( non sto scherzando); dove i marciapiedi oltre a essere dedicati alle persone, sono dove (LEGALMENTE) posteggi la macchina; dove la velocità minima media è di 60 km orari; dove i marciapiedi, quelli che i pedoni non condividono con le macchine ( semplicemente perchè troppo stretti) vanno condivisi con i motori, che ci salgono regolarmente usandoli come corsia preferenziale.. Cosa puoi aspettarti? E allora amo di più Palermo. Ma la cultura cinese, i modi di fare, hanno qualcosa di positivo. La Cina ti fa crescere, in tutti i sensi. Fa crescere il suo popolo, velocemente, figuriamoci uno straniero che deve starci un anno. Qui i bambini lasciano i pannolini dopo il primo anno, perchè dopo aver compiuto un anno sono capaci di dire a mamma e papà: " devo fare la pipì" e allora anche se sei in mezzo alla strada, poco importa ti fermi e fai pipì, da solo ( grazie a una favolosa spacca nei pantaloni, non devi nemmeno spogliarti) e mamma aspetta, o se non hai la spacca, cali i pantaloni ed il gioco è fatto. C'è anche qualche genitore che non ci tiene a sporcare la strada, solleva il pargoletto e lo tiene sollevato sopra un cestino dei rifiuti. Un wc ovunque. I bimbi cinesi iniziano a tornare da scuola da soli fin dalle elementari e posso assicurare che Zhaoqing non è di certo più sicura di Palermo.. Ma ai Cinesi "poco importa", devi imparare a cavartela da solo presto, devi pensare a te e a come risolverti i problemi fin da piccolo, mamma e papà hanno il compito di metterti al mondo, nutrirti e darti una casa, il resto tocca a te, loro sono impegnati a guadagnare soldi per assicurarti un'istruzione. Perchè i Cinesi ormai lo sanno bene, senza istruzione non hai futuro. Pensando al video che ormai sta facendo il giro del mondo, dove una bimba cinese muore investita nella regione del Guangdong ( mia stessa regione), mi viene da pensare che loro forse esagerano, forse sono un pò troppo menefreghisti e un pò troppo " l'unico che pensa a te sei tu stesso", ma forse, anzi senza forse, le mamme italiane sono famose per esserlo..I genitori Italiani sono un pò troppo iperprotettivi. Noi dovremmo imparare da loro e loro dovrebbero imparare da noi.. Scambi culturali, a questo servono, ti aprono la testa. Anzi come dice il mio Tutor che ormai me l'ha affibbiato come soprannome.. ti fanno diventare "open mind". E allora si che ogni santissimo cittadino di questo mondo dovrebbe farlo, vivi in un altro paese, conosci la sua cultura..e lì vedrai quanta roba imparerai.
Vostra,
Open Mind.

24 ottobre 2011

"Come farò io senza di te, quando tu tornerai in Italia? :("

Le domeniche sono per definizione terribilmente brutte e pallose.
Lo erano a Palermo, lo sono ancora qui.. della serie che certe cose non cambiano mai.
Oggi, poi, giornata particolarmente giù..ho pensato constantemente alla mia vita, alla mia vita italiana che mi manca terribilmente. Sono passati due mesi eppure quei momenti di nostalgia continuano ad esistere, credo proprio che esisteranno sempre, perchè anche quando ritornerò inizieranno i momenti di nostalgia della vita cinese. Oggi mia sorella mi ha abbracciata e mi ha detto: " Come farò io senza di te, quanto tu tornerai in Italia? Chi mi accompagnerà ovunque, chi mi ricorderà cosa sto dimenticando in un determinato posto? Con chi dormirò quando avrò gli incubi? Chi cucinerà la cena quando sarò a casa da sola?". Cathleen, da quando sono arrivata, non ha più una vita sua. Mi traduce le cose ogni volta che non le capisco. Si sorbirsce tutte le mie domande, che saranno almeno 20 al giorno. Mi accompagna a comprare qualsiasi cosa io abbia bisogno, anche se magari è stanca o non ha voglia. Ma non mi fa mai pesare quanto questo sia pesante, anzi, sorride sempre. Nessuno la obbliga a fare quello che fa per me, potrebbe anche abbandonarmi, lasciarmi sbattere, non cacarmi minimamente..conosco parecchie sorelle AFS che lo fanno..ma lei no. Lei è mia sorella. E anche se sono solo 2 mesi..Lei c'è quando io ne ho bisogno. Quando piango perchè mi manca l'Italia, lei c'è e mi abbraccia e mi bacia. Lei ha cambiato le sue abitudini, per me.
Ed io sono felice di poter essere così importante per lei.
Sono felice che mi veda come una sorella maggiore. Come la sua unica sorella.
Quella che ha sempre desiderato.
我爱我的妹妹
Chiara.

22 ottobre 2011

"I like You! Do you like me?"

In Cina me ne succede una ogni giorno.. Ma fin quando sono cose positiva, ben venga! :D.
Era appena suonata la campanella che determina l'inizio della pausa pranzo ed io, mia sorella ed un'amica camminavamo verso la mensa. Parlavamo della possibile scelta di Cathleen di venire in Italia con AFS... quando di botto una ragazzina magra e sorridente esclama: "Waittt!!" e fa il cenno di fermarmi con la mano: " Do you speak Chinese?" "Just a little.." Guardandola le sorriso e lei tremolante, come se fosse emozionata mi risponde: " Hi! I like you!". Ero evidentemente in imbarazzo e Cathleen, come sempre, scoppiò a ridere. Cathleen sa che in Italia dire: " Mi piaci" corrisponde ad una specie di " vorrei tanto che tu fossi la/il mia/o ragazza/o". Ma qui in Cina no, è semplicemente per dire: "Mi sei simpatica". Il fatto che però sappia che in Cina sia differente non vuol dire che a me non suoni strano, lo era e come. La prima volta che una ragazza mi dice: "mi piaci!".
Ma comunque, non ricordavo di aver mai visto questa ragazzina prima d'ora eppure adesso era davanti a me a dirmi che le piacevo, l'unica cosa che trovai giusto fare fu sorriderle nuovamente e ringraziarla. Allora lei aprì la carpetta che teneva tra le mani e mi mostrò due bellissimi disegni raffiguranti Conan, un cartone animato che seguivo tantissimo da piccolina.. il mio cuore ammirava con gioia: erano davvero stupendi. Mi chiese quale dei due preferissi...avrei voluto dire entrambi, ma non era giusto allora scelsi quello che mi sembrava più bello. Lei lo estrapolò dalla carpetta e lo mise nelle mie mani. Ero davvero felice. Esclamai un "xiéxie" e le si illuminarono gli occhi..la stavo ringraziando nella sua lingua. I Cinesi ringraziano raramente..io lo stavo facendo e per di più nella sua lingua. Vederla così felice soltanto perchè la stavo ringraziando..beh, mi fece un grande effetto. Decisi allora di chiederle se volesse il mio numero di QQ ( chat cinese stile msn), il mio weibo ( facebook cinese) ed il mio numero di telefono, lei mi guardò quasi incredula. Aveva un'espressione della serie: "sto sognando". Con uno sguardo sbrillucicante mi rispose: "Yes! Please!".
Mentre scrivevo il tutto su un foglio che lei reggeva, si radunarono intorno a noi un pò di ragazze, qualcuna di loro iniziò a sospirare: "woow"..solo perchè stavo dando i miei contatti ad una ragazza. A me sembra la cosa più banale del mondo. Ma per loro, sto iniziando a capire, è qualcosa di estremamente fantastico. La mia nuova amica mi guarda mentre le restituisco la penna e mi chiede: " Do you like me??" ..."Yes! Of course!". Le rispondo sorridendo e la guardo fuggire via saltellando felice e stringendo tra le mani il foglio. Sono felice. Felice di vedere che con un semplice gesto, essere disponibile e gentile, ho reso felice qualcuno. Felice di vedere che ho una nuova amica. Amo ogni giorno che passa, sempre di più questa popolazione..che ha così tanto da insegnarci.
Vostra, Chiara.

ps. un capolavoro che custodirò gelosemente. E che una volta in Italia, verrà incorniciato e messo nella parete della mia stanza :). Una sconosciuta, adesso amica, che ha fatto riaffiorare ricordi in me, stupendi: Io e Paolo che tornati da scuola, dopo pranzo, accendavamo la tv... c'era Conan il detective con gli occhiali ad aspettarci *_*.
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21 ottobre 2011

Non è detto che una giornata iniziata male, continui ad andare male

Oggi stavo seduta tranquilla a mensa accanto a mia sorella e mangiavo i miei noodles ( eravamo arrivate tardi per fare la fila per il comune cibo di mensa) silenziosamente, pensavo ancora al sogno della notte passata: Io ODIO sognare l'Italia, perchè poi il risveglio rende tutto tremendo e la nostalgia arriva a palate. E' come se il sogno mi illudesse. Ma comunque, mentre mangiavo con la testa bassa, la alzo un secondo e mi ritrovo davanti un sorriso cinese che mi guarda.. A momenti saltavo in aria. Jonhx, il suo nome inglese, era seduto davanti a me che mi fissava. "Hiii" " Hi Jonhx :D". Johnx è un compagno di classe di Thomas, che fin dal primo giorno vieni ogni giorno in classe a salutarmi. Prova sempre a parlare con me, anche se il suo inglese è talmente povero che non riesce a capire il mio inglese rasoterra.. Ma amo la sua determinazione, il suo non perdersi d'animo. Ed amo il fatto che oggi, ero a terra, e il suo sorriso mi ha tirata su. La sua felicità perenne, è una cosa che ammiro. Amo il fatto che voglia sempre condividerla con me. Con me che sono più o meno una sconosciuta, perchè sa solo che mi chiamo Chiara e che vengo dall'Italia.. Ma è sempre lì, pronto a chiedermi come sto e a dirmi che sono bellissima..ogni giorno.
Grazie Johnx, oggi avevo bisogno di essere tirata su di morale :).
Anche se poi a tirarmi su ci ha pensato qualche bel messaggino carino sul cell ( Grazie <3) e un 8 in cinese e un A+ in inglese :D. Sono soddisfatta di me stessa :D.
E il mio migliore amico che spunta su skype e inizia a farmi smorfie.. Come se fosse sempre accanto a me...Ma lui è SEMPRE accanto a me.
Come una giornata iniziata da schifo può diventare bellissima..Grazie ad un nuovo amico :).
Chiara

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19 ottobre 2011

Ma sono passati due mesi?

Ieri ho visto uno "straniero". Camminava per i reparti del supermercato e tutti lo fissavano. Proprio come fanno con me. Ma lui era biondo e chiarissimo di carnaggione, quindi richiamava più l'attenzione. Quando i nostri sguardi si sono incrociati, ci siamo guardati e mi ha sorriso.. Come a dire: " Non sei sola, ti capisco". Ecco, lì mi si è stretto il cuore, e ho ricambiato con il sorriso più sincero che potessi dargli. Qui è così, a Zhaoqing gli stranieri li becchi molto raramente e quindi vedere qualcuno diverso richiama l'attenzione, gli sguardi. Alle volte sono così insistenti, mi fissano, e sento quasi che entrano dentro di me. Ogni giorno appena salgo sull'autobus si girano tutti, e borbottano qualcosa, e mi fissano fino a quando non scendo. Infastidisce, ma capisci che non lo fanno per male..La loro è soltanto curiosità, molti di loro non hanno mai visto uno straniero, una persona diversa da loro, che non ha gli occhi a mandorla, che hai capelli chiari e mossi, che nonostante sia una ragazza, sia alta. I primi tempi non vedevo l'ora di tornare a casa e chiudermi in camera, lontana da tutti quegli sguardi invadenti. Ma adesso quando mi fissano, mi lascio guardare, gli lascio conoscere qualcosa di me, e se è un bambino a fissarmi..Beh, gli sorrido, provando con quel sorriso a riempirgli il cuoricino.  Credo proprio che io mi trovi bene con i cinesi perchè sono come me..Curiosi. Oggi sono due mesi che mi trovo nel paese della grande muraglia.
Non sono mai stata così sicura di me stessa. Più passa il tempo, più sento che ce la posso fare.
Che sono forte. Non penso al fatto che non abbraccio i miei genitori e i miei fratelli, che non esco con le mie amiche, che non vado in discoteca da due mesi..Ma penso al fatto che tra 8 mesi tornerò a fare tutte queste cose e saranno ancora più belle, perchè non avendole avute per un pò, avranno molto più valore..Non saranno più scontate.
:) Chiara.

17 ottobre 2011

今天我很高兴. Si, sono felice!.

今天我很高兴。Oggi sono felice. Sarà perchè oggi è stata una bellissima giornata di sole, ma sono felice. Il sole e l'andare in bicicletta lungo un lago che mozza il fiato e che si trova a soli pochi metri da casa mia, mi ha fatto davvero bene. Pensavo a quanto in passato il mio tirare fuori le così dette palle e affrontare ogni problema che mi si presentava davanti sempre con determinazione, mi abbia portata qui. Pensavo a quanto la mia vita abbia avuto dalle più grandi gioie, a dolori forti, ma tutto, fa parte del mio passato, tutto mi ha reso però la persona che adesso sono. Una sedicenne che da due mesi vive in una città stupenda in Cina e che inizia a capire qualcosa di una lingua incomprensibile. Sto diventando forte e sono felice di dirlo: sto divento orgogliosa di me stessa. L'essere qui è la prova che anche se qualcuno in passato avrebbe voluto impedirmelo, io sono qui, è la prova che se voglio qualcosa, mi basta lavorare sodo e lottare un pò per ottenerla. Mi basta fare di testa mia, seguire il mio istinto ed il mio cuore. E di fronte ad una scelta non tirarmi indietro, ma scegliere. Perchè se non avessi scelto due anni fa, adesso non sarei qui, non sarei qui a costruire il mio futuro. Un futuro che mi piace. Non sarei qui, a vivere un sogno, il mio sogno. Ma sarei possibilmente a vivere il sogno di qualcun altro, sarei a compiacere il volere di qualcuno che magari diceva di amarmi. E invece sono qui. Felice. Per la prima volta in vita mia credo in me, credo nelle mie capacità, credo nei miei sogni, mi stimo e sono orgogliosa di me. Oh si, sto cambiando, sto diventando forte, sto diventando la persona che sognavo di riuscire a diventare. Grazie Cina.
Grazie Mamma, perchè senza di te non sarebbe stato tutto così.
Seguire la mia testa è stata la cosa più bella e giusta che potessi fare.
Sì sono felice.

16 ottobre 2011

Abito con le mie abitudine ovunque nel mondo.

Le vere abitudini sono davvero le ultime a morire..Perchè, solo io potevo afferrare il telefono di casa e rispondere con un: "Pronto?".. E sentirmi ovviamente rispondere: "Wei???Chira?? Ni de mama?".. Della serie," ma che stai a dì? Che vuol dire pronto?? Passami Mamma che è meglio". Pronto è una delle tre parole italiane che mia sorella Cathleen conosce, le altre due sono: Ciao e Ti Amo, la sentiva i primi giorni quando rispondevo al cellulare, e rideva a crepapelle per quella RRRRRR.. Che provava tanto a copiare, senza successo. Il mio armadio viveva con un'anta aperta..Pensate che le cose qui siano cambiate? No, continua a vivere con un'anta aperta..ma stavolta non è colpa mia! è un'armadio scorrevole..l'anta si apre da sola! Non credo che debba tutto cambiare obbligatoriamente..forse è giusto cambiare solo le cattive abitudini, ma queste innocue mi ricordano giornalmente che sono ancora io, la solita Chiara. Il mangiare i cereali al mattino, invece dei noudles, mi fa sentire a casa. I primi giorni mi rendevo conto di quanto piccole cose, cambiassero la mia giornata, facendomi sentire a mio agio. Piccole cose, insignificanti magari agli occhi di Cathleen, come mettere l'acqua in frigo per averla fredda. Ma chi vive un'esperienza così capisce che per stare bene, avere quelle piccole cose, è praticamente essenziale. Sono venuta in Cina per cambiare la mia vita, è vero, per renderla migliore..ma credo che farlo di botto, cambiando letteralmente tutto, senza tenere niente, sarebbe davvero sbagliato, traumatico e contro producente.
Qui è già una vita diversa, poi alcune cose che magari sono le stesse anche in Italia, io le guardo in maniera diversa, non chiedetemi perchè, forse sarà perchè i miei occhi si stanno trasformando a mandorla.. Ma se oltre ai tanti cambiamenti, avessi eliminato anche tutte le abitudini, non riuscirei ad alzarmi dal letto la mattina.
Stamattina mentre salivo sul bus pensavo davvero a come il mio modo di guardare il tutto si trasformi giornalmente, a Palermo non avrei mai sorriso vedendo un bambino che mi arrivava si e no al ginocchio, salire sul bus e pagare il biglietto a pezzi di 1 jiao ( ce ne vogliono 20, ovvero 2 yuan). Vedere tutto in maniera diversa mi ha anche, come dire, spinto a rendermi conto che non tutto è dovuto e niente è scontato. Un giorno potresti avere qualcosa, il giorno dopo averla già persa. Un giorno potresti sorridere a qualcuno, qualche mese dopo venire a sapere che quel qualcuno non c'è più. E allora questo mi spinge, ogni mio santissimo giorno qui a sorridere a tutti, non mi interessa se mi prendono per pazza ( tanto lo fanno comunque, tutto quello che faccio per loro è diverso), ma almeno avrò colto l'attimo e sorriso, perchè anche se magari per te un giorno di cacca, non puoi sapere mai se magari anche chi hai davanti sta vivendo un giorno di cacca, e il tuo sorriso può trasformarglielo. E questa spero sia una di quelle abitudini che mi trascinerò anche una volta tornata a casa.
Chiara.
Ps. Mamma, prometto che appena torno non darò più per scontato che ci sia acqua fredda in frigo e che farò di tutto perchè ci sia sempre..ora so che vuol dire.

14 ottobre 2011

"Ciao, possiamo diventare amiche?"

Ero seduta al mio posto e stavo traducendo un pò di frasi dall'italiano al cinese, così, per ammazzare il tempo ( sto diventando una cinese doc che studia anche durante le pause..), quando mia sorella mi fa: " Chiara, vieni con me, c'è una ragazza che ti vuole conoscere". Senza capire bene cosa stessi facendo, mi sono alzata e sono uscita dalla classe e lì c'era una ragazzina, che mi guardava come mi guardano tutti: come quella diversa, ma nei suoi occhi c'era curiosità e voglia di sapere. Tra giri di parole e balbettii dovuti a timidezza e a insicurezza nel parlare in inglese mi chiede: possiamo diventare amiche? Vorrei tanto diventare tua amica. Forse si aspettava un no, o chissà cosa, ma quando la guardo, le sorrido e le dico: Ok, certo! :). I suoi occhi iniziano a brillare, sembra che le abbia detto qualcosa di letteralmente stupendo, mentre per me le ho solo detto qualcosa di normale.. Quando le chiedo se volesse il mio numero, mi guarda, fa un sorriso immenso e saltella esclamando qualcosa in cinese. Mia sorella ride, io non capivo cosa avesse detto, ma capivo che era felice. Allora la ragazza mi offre la mano e dove le scrivo il mio numero di telefono, e mi consegna una lettera. Una ragazzina che non sa nulla di me, nemmeno come mi chiami o da dove venga ( me lo chiederà nella lettera) mi ha scritto una lettera e vuole diventare mia amica... Perchè? Cosa ho io che la spinge a volere ciò? Onestamente leggendo la lettera mi sono sentita in imbarazzo, scriveva di avermi vista più volte a scuola e di avermi ammirata perchè mi comporto con semplicità. Come dovrei comportarmi?. Non lo so, ma allo stesso tempo sono felice, non so perchè voglia essermi amica..ma il fatto che una sconosciuta voglia essermi amica, mi rende felice. Qui ho pochi amici, ma mi conoscono tutti, "quella è la exchange students", oggi parlando con la mia prof di cinese mi ha detto che tutti sanno della mia presenza a scuola, per loro, anche se sono passati due mesi, io sono la novità. Lei dice che questa ragazzina è solo la prima di una lunga serie, perchè altre alunne hanno espresso la voglia di conoscermi.. Ma io non mi spiego il motivo. Perchè vorrebbero conoscermi? Lei risponde con una frase: "se tu vedessi girare per la tua scuola una ragazza che non parla la tua lingua, che è diversa anche fisicamente da tutte le ragazze che vedi ogni giorno, che è qui da sola, senza la sua famiglia, che ha lasciato tutto per vivere un'esperienza, non vorresti essere parte della sua esperienza? non vorresti riempirla di domande e conoscere tutto su di lei? Non vorresti diventare sua amica?" Beh..oh si che lo vorrei! E non sono nessuno per impedire ad una ragazza che vuole conoscermi di conoscermi, mi è sempre piaciuto avere amici :).
Certo che però in Italia dubito seriamente che qualcuno per conoscere qualcun altro, gli scriva una lettera e spunti davanti la sua classe " Ciao, vorrei essere tuo amico! Questa è per te". Forse all'asilo, o al massimo alle elementari.. Ma il bello di questa esperienza è che cambia tutto, davvero tutto, lasci i tuoi amici, i tuoi affetti, persone a cui ti sei affezionata da poco e che non vorresti lasciare per paura di perderle, la tua casa, la tua città, stravolgi le tue abitudini, per ritrovarti in un mondo dove anche il modo di fare amicizia è diverso.
Ma secondo me solo il modo di stringere amicizia lo è, penso che l'amicizia sia uguale in tutto il mondo, quella vera quanto meno...Ma per un'amicizia diventare vera, ne deve passare di acqua sotto i ponti..Anche in Cina, che di ponti ce ne stanno a bizzeffe.
Saluti, Chiara.

Questo post lo dedico a tutti i miei amici, quelli che sanno di esserlo, quelli che si preoccupano per me a km di distanza. Quegli amici a cui manco tanto. Lo dedico anche a quelle amicizie, nate poco prima della mia partenza, che continuano ad esistere e che spero di ritrovare al ritorno, e a quegli amici che avevo nel passato, che per un motivo o nell'altro ho smesso di sentire, ma che mi hanno scritto messaggi stupendi, supportandomi quando ne avevo bisogno, e dandomi la forza di andare avanti.
E a mia mamma, che è la mia migliore amica-mamma con amore et odio. (L)

11 ottobre 2011

Vivo per lei.. la musica.

Mi rendo conto sempre di più quanto la Musica sia importante per me. Quando qui mi sento sola, quando mi manca l'Italia apro i-Tunes, metto Liga e sorrido. Poi, per non parlare del quando ogni giorno mi tocca pedalare per andare e tornare a scuola, riproduzione casuale, t'oh il gioco è fatto, tanto il mio iphone mi conosce benissimo e ci azzecca sempre ;).
Quanto diavolo è potente la musica. Mi convinco sempre di più che sia una tra le cose che amo di più al mondo. Poi è internazionale. Non dimenticherò mai quando Cathleen iniziò a cantarmi You're beautiful di Blunt ( una tra le canzoni che amo di più), scoppiai a piangere e la cantammo insieme. Perchè lei non sa i ricordi che mi scatena questa canzone, io si. Ed adesso ogni volta, in macchina con la mia host mom, la mettiamo e cantiamo insieme, e viene giù una valanga di ricordi che mi fa sentire viva. Così come con Bon Jovi. Vivo per lei da quando sai, la prima volta l'ho incontrata, non mi ricordo come mai mi è entrata dentro e c'è restata..
Quando ho bisogno di sapere che posso farcela, quando ho bisogno di avere GIOIA INFINITA.. Beh, lei c'è ;).


L'onda lunga dell'asfalto schiaccia le parole,
sguardi persi oltre i vetri, oltre di noi.
il ritorno porta addosso mal di testa e mal d'anima,
nei silenzi ognuno piano fruga dentro di se..

Dal koma proverò a riemergere,
dalle nebbie mie lisergiche,
o Madonna che ora era,
era oggi o ieri sera?
20 notti e poco giorno.
me le sento ora che torno,
ora che la fiesta è andata,
pace amore e GIOIA INFINITA.
(Como un rio, como el mar, como el sol)
GOIA INFINITA
(Luz de luz mata mi dolor)
GIOIA INFINITA
(Como un rio, como el mar, como el sol)
INFINITA
(Luz de luz mata mi dolor)

Pagherei per questa vibra buona,
per averla sempre quando uno suona,
porto dentro quei sorrisi, le parole, gli sguardi, i visi.
E qualcuno ancora si stupisce del fuoco sacro che ci unisce,
scosse forti all'anima che nessuno scorderò più!
E questo il Bardo lo sa, lui illumina le città,
cantando si dimena, un W alla strada e un W all'amicizia vera,
che è una cosa rara, che un oceano ci separa,
brindo a voi e a questa vita,
pace amore e GIOIA INFINITA.
(Como un rio, como el mar, como el sol)
GOIA INFINITA
(Luz de luz mata mi dolor)
GIOIA INFINITA
(Como un rio, como el mar, como el sol)
GIOIA INFINITA
(Luz de luz mata mi dolor)

(...)
brindo a voi e a questa vita,
pace amore e GIOIA INFINITA
(Como un rio, como el mar, como el sol)
GOIA INFINITA
(Luz de luz mata mi dolor)
GIOIA INFINITA
(Como un rio, como el mar, como el sol)

(Luz de luz mata mi dolor)

Dal koma proverò a riemergere,
nelle nebbie mie lisergiche,
omadonna che ora era,
era oggi o ieri sera?
20 notti e poco giorno?
me le sento ora che torno?
ora che la fiesta è andata,
pace amore e GIOIA INFINITA
GIOIA INFINITA
GIOIA INFINITA
GIOIA INFINITA
(...).

                                                                                           Chiara.

08 ottobre 2011

Un viso addolorato non ha nazionalità

Oggi è un giorno strano. Oggi ad esempio è sabato ed io sono stata a scuola fino alle 17.30.. E mi toccherà andarci anche domani, domenica, dalle 8.30 alle 17.30. Oggi sono successe troppe cose, quindi perdonatemi se non seguirò un filo logico, ma voglio raccontarvele tutte.
Stamattina mi sono svegliata entusiasta all'idea di indossare la mia divisa, tanto attesa e tanto bramata, ed andare a scuola..ma una volta in sella alla mia bici mi rendo conto che la ruota è sgonfia..ergo impiego 10 minuti in più del solito per arrivare a scuola. Una volta arrivata a scuola corro in classe per posare tutto ed andare nell'atrio per gli esercizi mattutini..ma un megaposter appeso alla parete, attorniato da una ventina di studenti che lo fissano, richiama la mia attenzione.. Hanno cambiato il pannello con le foto, che cosa carina! Guardo meglio quelle 8 foto che ritraggono una giornata tipo degli studenti della Zhaoqing High School e accanto ad una scritta cinese che tradotta vuol dire "Corsa sotto il sole" trovo un mio primo piano mentre corro, con una faccia molto perplessa. Ricordo infatti l'esatto momento in cui vidi una prof ( che aveva la mia stessa macchina fotografica) puntarmi la macchina "contro".. e ricordo che pensai: " ma che diavolo sta facendo? O.o".. Beh la mia faccia nella foto lo conferma. Tutti mi guardano e ridono di fronte alla mia espressione sconvolta dinanzi tale schifezza. Foto peggiore non la potevano scegliere. Ed adesso tutti gli studenti che passeranno di là vedranno la mia faccia perplessa, di culo. Grandioso!
Tra gli studenti che ridono c'è anche Thomas che inizia a sfottermi, ma basta ricordargli che è il primo sabato della sua vita che lui è a scuola, che smette di ridere ;). Decidiamo insieme però di tentare il tutto per tutto per domani e andare a parlare con Dong Laoshi (= Prof. Dong), il nostro amato e caro tutor.. Ed è lì, attorno al Playground, lo riconosco da lontano, ma oggi ha qualcosa che non va, è piegato sulle sue ginocchia, con una mano copre il suo viso e con l'altra tiene il telefono vicino all'orecchio. Sta ricevendo una brutta notizia: il suo migliore amico, quello che ci dice aver visto ieri perchè sono andati a nuotare insieme ieri, è morto stanotte. Lascia vedere parzialmente il suo volto mentre ci chiede di parlare con lui un'altra volta, quello che riesco a vedere io è soltanto dolore, dolore e incredulità. Cioè, andiamo mi metto nei suoi panni, il giorno prima scherzi, vai a nuotare con il tuo migliore amico, ed il giorno dopo ti comunicano che è morto. Io non voglio nemmeno immaginare come potrei reagire. Ma mi sono sentita male per lui, per lui che da quando sono qui si è preoccupato di farmi avere tutto, la ricarica al cellulare, il permesso di soggiorno, la divisa, che ogni volta mi chiede come sto.. Lui che è il mio terzo Papà. Vederlo soffrire così mi ha spiazzata. Avrei tanto voluto abbracciarlo, ma mi è sembrato più rispettoso nei confronti della sua cultura, una cultura dove il pudore per i propri sentimenti è tutto, andarmene e lasciarlo lì con il suo dolore.
Per il resto la giornata è andata come le solite normali giornate di scuola, con l'eccezione che Thomas si è messo a girare con una borsa di Hello Kitty, la sua teoria è " Ci guardano comunque, qualsiasi cosa facciamo, almeno diamogli un buon motivo per guardarci ;)".. Beh! Ahahahahahaha, io ho riso per ogni faccia che lo guardava shokkato. Poi, dato che con una bicicletta sgonfia non avevo dove andare, l'ho pregato di accompagnarmi dal suo amico barista ( che non si sa come mai teneva una pompa per gonfiare le biciclette) a far gonfiare la mia bici.. Ma essendo io negata, ho lasciato fare a Thom, che diceva di essere capace.. ma era incapace anche lui ahahahah :D. E allora ( si vede proprio che da lì su c'è qualcuno che mi guarda e veglia sempre su di me, Ciao Nonni :) ) è arrivato un ragazzo, che forse era un prof nella mia scuola, che tutto sistemato con la camicia, si è sfilato di dosso la sua tracolla, si è messo carponi per terra...e sudando quattro camicie, ha gonfiato la ruota della mia bicicletta. Un uomo che non avevo mai visto prima mi ha aiutata senza pensarci due secondi, il mio tenero ( come dice Cathleen, che ritiene che il mio cinese sia tenerissimo) Xiexie è stato il minimo che potessi fare per lui. Questo senso di altruismo mi ha fatto sentire a Casa.
Mi farà un pò sentire meno a casa il fatto che domani, domenica, io sarò a scuola.
Ma fa parte anche questo dell'esperienza ;) e poi come dice il mio fratellone, la domenica è una convenzione ;), basterà soltanto pensare che non è domenica ma venerdì, d'altronde l'orario delle lezioni sarà quello di venerdì ahahah..e poi finalmente una domenica non pallosa;).
Vostra, Chiara.

30 settembre 2011

è solo questione di saper aspettare..

è da ieri notte che qua fuori soffia un vento pazzesco.
Un vento che per quanto soffia, sembra mio padre quando si incazza. Ed è un giorno intero che io sono chiusa dentro queste quattro mura che ormai sono le mie quattro mura. Sento solo il rumore del vento incazzato che batte contro le finestre, della pioggia che allaga il balcone, ma mi sento al sicuro. Sono a casa.
E' da un giorno però, che mi chiedo quando finirà. Non può soffiare così forte per sempre, no? Finirà prima o poi, vero? Ogni cosa qui mi scatena una riflessione..il tifone di oggi mi ha fatto pensare al fatto che la Cina mi sta insegnando davvero una cosa di cui farò tesoro, ne sono certa: Aspettare.
Aspetto ogni giorno che la campanella suoni per tornare a casa e lavare il mio corpo sudato, che soffre questo caldo asfissiante.
Aspetto ogni giorno che torni mia mamma da lavoro, per parlare un pò con lei.
Aspetto ogni settimana che sia sabato per poter uscire con mia sorella.
Aspetto la mia divisa da quando è iniziata la scuola.
Aspetto che la lettera che mi ha spedito la mia mamma arrivi, e che le lettere che ho spedito io arrivino.
Eppure è buffo, perchè io in Italia, odiavo aspettare. L'attesa per una qualsiasi minima cosa mi rendeva folle, odiavo quel tempo che mi separava da una determinata cosa, quel tempo che passava troppo lentamente per i miei gusti. Adesso il tempo vola, passa così velocemente che io non me ne rendo conto, la settimana inizia ed è già venerdì, il tempo che mi separa dall'oggetto della mia attesa, mi fa godere ancora di più l'oggetto quando lo ottengo, e quel tempo lo spendo a pensare, a pensare a cose stupende.
E adesso io aspetto, aspetto che il tifone se ne vada in maniera tale che domani possa andare a scuola. Non può soffiare per sempre.
Chiara.

29 settembre 2011

I Cinesi e i Sentimenti

Mentre mi facevo la doccia nel mio bellissimo bagno personale ( credo proprio che sarà la cosa che mi mancherà più di tutte una volta tornata a Palermo), con quell'immenso box doccia dove posso pure ballare, pensavo alla cosa che amo di più dei cinesi: il loro pudore dei sentimenti. E' una cosa che mi è piaciuta fin da subito, il loro essere così riservati, così pudici. Vi chiederete perchè, ma dal mio punto di vista la risposta è al quanto semplice: trovo bellissimo che i ragazzini cinesi per dichiarare il loro amore alle volte ci impiegano mesi, se non anni ( non esagero). Qui avere delle "relazioni amorose" quando si ha 16 anni non è una cosa molto ben vista dalla famiglia e dal vicinato, quindi se ti piace qualcuno, non puoi farlo sapere al mondo, perchè potresti pure incorrere in un cazziatone dai tuoi genitori. Per non parlare del fatto che non ho ancora visto due persone baciarsi. A scuola se i professori ti vedono in atteggiamenti troppo intimi con una persona di sesso opposto, non importa se è il tuo migliore amico, potrebbero fraintendere e anche punirti.. Alcune cose forse sono un pò troppo esagerate, ma quando vedo due miei compagni di classe che ho capito che sono fidanzati, scambiarsi di nascosto quegli sguardi tenerissimi, sfiorarsi la mano quando nessuno li sta guardando, seguirsi anche se distanti per tutta la scuola.. beh, mi si scalda il cuore. Il fatto che ogni gesto sia così raro lo rende assolutamente speciale, impiegare mesi per dichiararsi, altri mesi per darsi un bacetto innocente, fare il tutto lentamente senza correre rende il tutto speciale ed unico.. e soprattutto rende il rapporto vero. In Cina è impossibile ad esempio che una ragazza o un ragazzo in una settimana sgami con tre ragazzi o ragazze diversi/e.. Ed è impossibile, fortunatamente, che una ragazzina vada dicendo "ti amo"una settimana ad un ragazzo, la settimana dopo ad un altro. Danno molto più valore e peso alle parole, ai gesti. E la cosa mi piace tantissimo. Quando raccontai a Cathleen che in Italia è possibile che ciò avvenga, rimase scioccata e mi chiese: e potete baciarvi a scuola? davanti ai genitori?. Risposi di si, e lei era totalmente sconvolta. L'altro giorno ad esempio stava guardando il profilo del ragazzo che le piace su weiboo.. e dimenticò la pagina aperta, ed era in panico perchè siamo uscite e temeva che la mia host mom avrebbe potuto vederla e cazziarla pesantemente. Per non parlare poi degli "Ohhhhhhh" stupefatti che sento ogni volta che parlo e scherzo con Thomas. Soltanto perchè parlo, scherzo e passo molto tempo con lui, tutta la scuola pensa che sia il mio fidanzato. I miei compagni di classe maschi hanno impiegato una settimana e mezza per salutarmi ogni giorno, e un mese per chiedermi il mio contatto di QQ, ma in compenso fin dal primo giorno chiedevano a Thomas se fossi la sua fidanzata e se potevano conoscermi... Ecco, appunto, timidezza assoluta. Ma vedere la loro faccia felice quando chiesi: Can you have your QQ number? :D, è stato bellissimo.
Pudore Cinese, gli Italiani avrebbero tanto da imparare da esso.
Chiara.

28 settembre 2011

Ho sempre sostenuto che il basket sia destinato a fare parte della mia vita.

Oggi sono felice. Chiunque oggi mi ha chiesto: "come stai?" si è sentito rispondere: "splendidamente, sono felice". E bene si, oggi, dopo tanto tempo, ho giocato a basket. E domani ho una partita. Sognavo di riprendere a giocare da così tanto tempo che ormai non ci credevo più, un altro sogno che si avvera quindi. Ma credo che ricorderò per sempre il ciuf che ho sentito oggi, quando il mio pallone è entrato, e il mio prof che esultava un pò in cinese e un pò in inglese, perchè spera che domani vada bene come oggi. Sarà ma da quando ho deciso di accettare l'invito delle mie compagne di classe e di entrare nella squadra, tutti i miei compagni parlano con me, e sto instaurando davvero dei bei rapporti. Poi l'uno contro uno con il mio prof-tutor che giocava a piedi nudi oggi è stato davvero il top. Adoro il rapporto che qui gli alunni hanno con l'insegnante, una vera e propria figura di supporto nella vita di ogni ragazzino. E ad ogni suo "Good Job Girl" dopo un mio canestro il mio cuore sussultava dalla felicità. Mi diverto tantissimo e con me sono simpaticissimi, c'è un gruppetto poi nella mia classe che adoro davvero. Insomma, la mia vita cinese va seriamente a gonfie vele. Come ciliegina sulla torta poi da oggi posso ricominciare a tenermi in contatto con i miei amici ( Grazie Giulia!!) che, come dissi tempo fa, non è una cosa da sottovalutare, perchè mi rende ancora più serena. Forse l'ho già detto, anzi si, ne sono sicura, l'ho già detto, ma ripeterlo non fa male..più passa il tempo più mi rendo conto che questa è stata la scelta più azzeccata che potessi fare, e vi dirò di più, nonostante tutte le difficoltà linguistiche ( chiamo le mie compagne di squadra con dei numeri perchè i loro nomi per me sono troppo complicati e impronunciabili), se dovessi tornare indietro, scegliere sempre qui. Cina. La Cina ormai fa parte di me ed io faccio parte della Cina.
Vostra,
Chiara.

26 settembre 2011

Cambiamenti

Entrando su Facebook stamattina ho trovato una foto mia di cui sconoscevo l'esistenza messa dalla mia amica Beatrice. E' assurdo quanto la sola visione della foto mi abbia portata a riflettere, ricordo il giorno in cui fu scattata alla perfezione, come fosse ieri, il giorno della mia comunione..ed invece sono passati quasi 8 anni.. Mi sento un pò inseguita dal tempo ultimamente, guardo fuori dal mio balcone, verso il lago, e penso: "Cazzo, è passato un mese, e ne passeranno altri 9, e poi dopo questi 9 mesi che succederà? ma soprattutto, che farò in questi mesi?". Mi rendo conto ogni santissimo giorno che cambio continuamente, oggi ho una puntina in più in faccia ad esempio, e lo stomaco meno gonfio, e più occhiaie, data l'alzataccia. Domani come sarò? Cosa accadrà domani?. Cambiamenti continui ne subivo anche a Palermo, ma qui, sono triplicati. Nonostante sia passato già un pò di tempo, ogni giorno c'è qualcosa di nuovo.. e detto francamente, non mi sono mai sentita così. Non so come spiegarlo, ma penso, mi faccio i miei film mentali, il triplo se non il quadruplo di quanto facevo in Italia, forse sarà che qui parlo molto di meno, dato che se parlo lo faccio in un'altra lingua. Compenso il non parlare con il pensare, continuamente, a tanta roba.. E qualche pensiero lo metto per iscritto qui. Mi sembra che la Cina, anzi la vita Cinese, abbia creato una nuova me, senza sostituire quella che c'era prima, ma aggiungendone un'altra e le due "nuove Chiare" convivono perfettamente, sarà perchè la Cina è perfetta per me?. La nuova Chiara ha portato maggiore riflessione, maggiore volontà e curiosità, fa cose che la Chiara "vecchia" non aveva mai fatto, dall'andare a scuola in bici ogni giorno al comprare vestiti in un negozio maschile. Una cosa che mi, come dire, infastidisce un pò è il fatto che il 90% delle persone che leggeranno questo post, come tutti gli altri, potranno pure trovare belle le mie parole ( o schifose :D, va bene ugualmente), ma non capiranno al 100% quello che intendo dire, quello che sto vivendo.. Perchè è dannatamente vero che solo se ci sei dentro capisci, solo se vivi esattamente la mia stessa esperienza comprendi cosa significa, cosa significa svegliarsi la mattina e trovarsi in un altro mondo, completamente diverso. A me sembra ancora un chiamiamolo sogno, anche se sogno non è forse la parola adatta, ma non riesco a trovare una adatta.
Adesso vi lascio con la foto che ha scatenato tutto ciò ;)..
Chiara.

Ps. Assolutamente prefeserisco il naso che avevo una volta..per il resto non mi sembra di essere cambiata molto..
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25 settembre 2011

Elettrodomestici Cinesi.

Il mio sabato è iniziato con una sveglia prima alle 06.00 perchè mia sorella svegliandosi per andare a scuola...non ha fatto molto silenziosamente, e una seconda volta alle 09.00 perchè mia madre voleva sapere se volevo andare a fare colazione fuori con loro... Beh, detto tra noi, dopo che sono andata a letto alle 02.30, e ho dormito una merda causa crampi allo stomaco... Ho gentilmente declinato l'invito e ho provato a ricominciare a dormire, per pochi minuti grazie ai lavori nell'appartamento accanto... Perchè per chi non lo sapesse, i Cinesi sono dei veri e propri stacanovisti, forse non tutti, ma i tizi che stanno ristrutturando l'appartamento accanto al mio si: ogni santissimo giorno iniziano con il loro favoloso trapano alle 07.30 del mattino fino alle 12.00 per poi ricominciare alle 14.00 e smettere alle 18.00. Sette giorni su sette, festivi compresi. Orari che tra l'altro, nel weekend soprattutto, non combaciano, anzi non combaciavano con i miei...perchè alla fine, almeno che non volessi girare come uno zombie..mi sono adattata ai loro di orari. Decisa allora a non buttare la mia mattina a vegetare al pc, mi sono messa a riordinare la camera a mandare avanti la lavatrice.. Peccato che però abbia abbondato con il sapone :D e allagato la lavatrice di sapone.. Lavatrice che essendo in cinese non sapevo come fermare e svuotare.. Quindi mi sono letteralmente rimboccata le maniche e l'ho svuotata di tutto il sapone, sapone con cui ho riempito la doccia, non sapendo dove metterlo. Mezzora dopo la mia host mom è tornata a casa e ha trovato tutto perfettamente in ordine.. Ergo, l'ho scampata.
Per pranzo mi sono cucinata il mio amato Bacon e le patate al cartoccio, cotte al micronde. Il micronde ormai è il mio secondo migliore amico cinese, esattamente dal giorno in cui il mio papà cinese ne ha comprato uno in inglese fatto per me, l'ho amato. Perchè non c'è amico migliore quando torni a casa sfinita dopo 10 ore di scuola e cucinare è l'ultima cosa che vuoi fare, infili tutto in micronde e il gioco è fatto. Un elettrodomestico, se così lo si può chiamare, cinese che odio è la tv. Per quanto odiassi quella Italiana e guardassi soltanto i canali di sky e qualche telefilm.. Quella Cinese è veramente penosa, piena a qualsiasi ora del giorno e della notte di telenovelas deficienti amorose cinesi e pubblicità. Nient altro. Solo un canale si salva, il 5, che la sera trasmette dei servizi sull'economia in inglese e qualche servizio sulle news da tutto il mondo e altre cose così. Ma telefilm, quelli famosi in tutto il mondo, neanche a parlarne. Penso che come mezzo di compagnia userò un bel stereo che comprerò nei prossimi giorni, tanto al massimo può costare 10 euro.
Adesso vado a dormire, dato che non sembra che gli stacanovisti stiano lavorando, che poi mi aspetta un bel pomeriggio di shopping. Lo shopping in Cina è senza dubbio la cosa che amo di più al mondo.
Saluti dalla Cina,
Chiara.

un grazie espressamente richiesto da lui stesso, a Ludo ahahahaha, che c'è sempre.

24 settembre 2011

Schizzofrenia D:

Una cosa che si evita assolutamente quando si è via sono le discussioni, perchè litigare con una persona quando si è in un altro continente vuol dire mettersi d'accordo con il fuso orario per sentirla...e se riesci a sentirla, ovviamente non ci litighi, quindi tieni tutto cortesemente dentro e poi ti sfoghi in lacrime belle lunghe e salate a scuola o davanti la tua Host-Family, che ti prende per folle ovviamente, perchè non sa perchè piangi, sa solo che il giorno prima eri maledettamente felice. Una cosa che sono diventata assolutamente è schizzofrenica, ma pesantemente schizzofrenica, e non ho ancora capito se è una cosa positiva o no.. Ma grazie alla mia schizzofrenia, durante un momento no adesso sono sicura che arriverà velocemente un momento si... perchè appunto sono schizzofrenica. Ma per chi mi sta vicino è pesante, alquanto. Cioè, tre secondi prima ti sorrido e sono tanto craziosa :D...e due minuti dopo ti sbraito e scoppio a piangere? Andiamo, vorresti uccidermi! Io lo farei ;). Ma mi basta anche solo parlare su skype con il mio amato fratellino, o con gli amici più cari a Palermo per stare meglio e avere la forza di andare avanti.. Sinceramente non ho intenzione di tagliare i rapporti con l'Italia perchè essi mi fanno stare BENE.
Quindi un grazie speciale a chi, nonostante km e ore di distanza mi sopporta e soprattutto sopporta la mia schizzofrenia.. (L). Mamma, Papà, Blood, Ele, Paolo e Dario. Grazie <3

E grazie anche e soprattutto a Thomas ahahahahah, che nonostante sia uno stronzo micidiale, è il mio traduttore personale, mio marito, il mio "free hugs" ed è colui che mi sopporta ogni santissimo giorno, di presenza. :).
Saluti dalla Cina, anche dalle nostre Mui Mui :).
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