13 dicembre 2011

Diario di bordo in ritardo, Hong Kong, una versione fake di NY.

NB. Pagina scritta sul mio diario Lunedì 5 Dicembre.

Da Venerdì 2 Dicembre a Domenica 4 dicembre.
Svegliarmi presto non è il mio forte, ma se è perchè devo partire, sono dispostissima a farlo! Avendo preparato tutto il giorno prima, mi son dovuta soltanto alzare e vestire e uscire di casa. Il sole non era ancora sorto ed io ero già in viaggio.
Mi aspettavano 4 ore e mezza di viaggio più il passare la dogana. Se mi avessero detto 4 mesi fa che avrei dovuto fare 4 ore di viaggio mi sarei sparata, ma dopo averne fatte 23, 4 mi sembrano davvero niente. Arrivata alla dogana di Shenzhen, al confine con HK, inizio a vedere i cartelli bilinque che mi fanno tranquillizzare, non mi sentivo persa. In fila alla dogana inizio a guardarmi intorno.. "Thomas! Guarda! Uno straniero!! Oddio un altro!! Oddio, quello sembra italiano!!". Avevo i lucciconi agli occhi. C'erano tantissimi "non cinesi" ed io mio emozionavo ad ogni straniero che vedevo.. Ormai dopo 4 mesi dove l'unico straniero era Thomas, mi sembrava una cosa assurda vederne altri. Altri che parlavano inglese poi! Capire perfettamente quello che dice la gente intorno a te! Oh che cosa strana!! *_*.
Arrivata ad Hong Kong, il continuo sorprendersi era maggiore...sarà stato perchè ho girato soltanto i punti centrali, ma ho visto più stranieri che cinesi...e mi sono sentita a casa! Hong Kong è bellissima, è una versione fake di NY ed io amo sia NY sia che i fake ;) ( siamo in Cina, i fake sono il mio pane quotidiano!), e il mare beh, mi mancava tanto.
Le sue strade con addobbi natalizi mi hanno ricordato che fra poco è natale.
Il suo essere così simile a New York, mi ha riportata al 2004, quando ho visitato NY con la mia famiglia. Adesso stavo visitando HK da sola. Una cartina in mano, macchina fotografica nell'altra ed io e Thomas abbiamo iniziato a girare. Poco importa che eravamo stanchi dal viaggio, Hong Kong ci stava aspettando.
Nathan Road, continuiamo verso Salisbury Road con il porto e il museo astronomico e prima tappa: Starbucks. Spettacolo. Thomas mi sfotteva perchè diceva che non era niente di eccezionale, ma io amo Starbucks! è il posto dove amo andare quando viaggio! Poi Canton Road.. tutti avranno presente o via montenapoleone a Milano o via condotti a Roma, bene, prendete tutti quei negozi, rendeteli tutti grandi quanto Zara a Palermo e avrete ottenuto i negozi di Canton Road.
Chanel grande quanto Zara, o anche Tiffany..facevano gola..ma avevo sempre un maschio dietro!
Tanto, cara Canton Road, tornerò!
Continuando a camminare becco un supermercato ( Welcome!) provvisto di Nutella, pesto alla genovese barilla, baci perugina e lindt. Sono in paradiso. Mi è venuta voglia immensa di mangiare italiano.. allora ristorante italiano! Menù in italiano, ordinare in italiano, per te e il tuo amico americano che ti dice cosa vuole in cinese. Il cameriere, Gianluca, che mi saluta con un "Ciao Bella", e lo chef Paolo che mi prepara delle lasagne favolose. SOno per la seconda volta in Paradiso. Ritorno all'ostello felice. Un pezzo di Italia è entrato nel mio pancino. Nonostante fossimo distrutti, decidiamo di svegliarci presto, così possiamo girare ancora un pò prima di incontrarci con gli Afser di Hong Kong.
Kowloon Park, che spettacolo. Un parco pubblico immenso con campi sportivi pubblici dove giochi gratis, piscina interna ed esterna e pure un McDonald. Così perfettamente pulito e dotato di ogni comodità. Ero emozionatissima. Thomas no. A New York, città civile, metropoli, di parchi così ce ne sono a migliaia.. E allora ho pensato alla mia Palermo, mia bella Palermo, quante cose ti mancano!..
Incontro Elisa, un'italiana ad Hong Kong, e andiamo sull'isola, meraviglia.
Il mio cuore esulta quando mi porta al negozio che vende cibo italiano. Non dovrò passare Natale senza pandoro <3. Incontro anche gli altri italiani, Elodie, Andrea, Pier e Madda e passo un pomeriggio a parlare italiano. Mi sento a casa. Di sera Hard Rock Cafè e giro per il centro, Hong Kong di notte è ancora più bella. Torno all'ostello distrutta, ma al settimo cielo.
Svegliarsi e rendersi conto che oggi si parte mi ha resa penseriosa per tutta la giornata.. Hong Kong è favolosa, tantissima gente parla in inglese, ogni cosa scritta è in bilingue, figo, favoloso.. Ma buh, sono felice di essere nel buco in culonia cinese chiamato Zhaoqing. Sono da sola, non posso parlare italiano, pochi parlano inglese e tutto è scritto in cinese. Beh, anche vivere ad Hong Kong sarebbe stata una figata, ma Zhaoqing mi è mancata, la mia famiglia cinese mi è mancata.. Avevo bisogno di lasciare Zhaoqing, provare qualcosa che obiettivamente è migliore per capire che Zhaoqing mi ha fatta innamorare. D'altronde, solo quando ho lasciato Palermo lo scorso Agosto mi sono resa conto di amarla, io che prima la disprezzavo tanto.
"Ti rendi conto di amare qualcosa soltanto quando la perdi"...vero, assolutamente vero. E mentre scrivo ciò guardo il mio alberello addobbato con amore da mia sorella e mia mamma, che non avevano mai addobbato un albero prima di ieri.

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