23 dicembre 2011

Un Natale da non dimenticare

Lo so che ancora non è Natale, ma non mi importa, mi va bene così e non potevo chiedere di meglio. Oggi è stata una giornata stancante, snervante ma bellissima.
Ho cantato davanti 5000 tra studenti e professori in cinese. Un' emozione indimenticabile. Ed io che quando mi hanno detto: "Ti va di cantare in cinese?" ho risposto senza problemi:"AHHAHAHAHA siete pazzi!!! :D". Eppure una vocina dentro di me diceva: "Eddai, fallo, buttati, tanto male che vada non ti rivedono più".
Sono così fiera e orgogliosa di me, fiera di essermi buttata, di non essermi tirata indietro, di non aver avuto paura, di essere stata per una volta sicura di me e non del giudizio altrui.
Per me, oggi, è un giorno che ricorderò in eterno, non come la semplice recita di Natale, ma come una battaglia vinta contro me stessa e il fare più attenzione al giudizio altrui che al mio. Oggi ho imparato che devo fregarmene e buttarmi.
Non voglio nemmeno immaginare cosa sarebbe successo se non avessi cantato stasera, mi sarei persa troppe cose, prima tra tutte l'emozione di cantare in cinese davanti cinque mila persone, e poi quella di sentire il tuo cuore battere fortissimo quando lo speaker annuncia che "Chiarla" sta salendo sul palco, e il pubblico che va assolutamente in delirio, gratificante al massimo. Vedere il tuo prof, che ti ha seguita in questi quattro mesi, che è come un fratello-padre-amico, lì sul palco con te, pronto a prendere il microfono in mano anche in parti non sue qualora non ti ricordassi le parole, ma non ce n'è stato bisogno, apparte l'inconveniente del mio assolo iniziale che pochi avranno sentito perchè mi sono dimenticata di accendere il microfono ( Yeaaah! :D), è andato tutto splendidamente, ed io e lui, con quella complicità che duro lavoro ci ha portato a raggiungere, siamo stati bravissimi. Così bravi da meritare il 2° posto su 15.
Ricevere quella targa con su il mio nome "Chiara" mi ha fatta piangere, ma dalla felicità. Il mio prof ha rinunciato a scrivere il suo, per lasciare a me l'onore di prenderla. Scendere dal palco e sentirsi amata da tutti, "Chiara fai una foto con me???" "Chiara sei bellissima così!!!" "Chiara sei stata bravissima!!".. Momenti di popolarità che fanno piacere a tutti, certo, ma se li raggiungi essendo semplicemente te stessa e credendo in te, ti fanno ancora più piacere. Affetto, gente che mi abbracciava a destra e a sinistra, affetto, tanto affetto. Ed io che nella mia testa mi chiedevo ancora "Ma ci sono riuscita veramente??, l'ho fatto?!?!?". Tutti sapevano che per me questo sarebbe stato un periodo duro, ma li ho sottovalutati perchè hanno saputo regalarmi un natale stupendo. Non dimenticherò mai gli occhi del mio prof che mi guardavano da sotto il palco, prima che lui salisse a cantare con me, e che mi trasmettevano quel senso di tranquillità assoluta, con un solo sguardo mi faceva capire quanto credesse in me. Ricordi che rimarranno sempre con me, emozioni e brividi che non avrei mai vissuto se non mi fossi buttata. Il regalo di natale più bello, il tutto coronato da un pacco dall'Italia trovato sul tavolo una volta ritornata a casa. Cosa ci ho trovato? Anche lì tanto affetto e amore, tanto amore, e un panda, piccolino, morbido, che mi sorride e che mi fa venire voglia di sorridere. Perchè la vita è bella, bisogna solo sapersi buttare e viverla.
Dato che qui è già il 24 Dicembre, Buon Natale a chi si è sorbito questo poema, che questo Natale vi porti quello che ha portato a me: amore, affetto, nuove emozioni, nuove esperienze e soprattutto la capacità di non tirarsi indietro e tentare, perchè comunque quando devi "buttarti" raramente perdi qualcosa, c'è sempre e solo da guadagnare.

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