30 novembre 2011

Maledetta lingua.

Amo il basket sin da quando ero bambina e quando mi hanno proposto di giocare nella squadra della classe ero al settimo cielo. Le mie compagne erano felici che io avessi accettato, poichè essendo tra le più alte della scuola potevo essere utile.
Oggi era arrivato il grande giorno, arrivo in campo, riscaldamento, una serie di terzi tempi che vanno belli dentro, allora sono sicura di farcela. Inizia la partita, palla a due, ovviamente mi tocca saltare; davanti a me c'è una tipa che mi guarda in cagnesco.. iniziamo bene. Salto, palla nostra. La tipa continua a guardarmi in cagnesco e allora decide di marcarmi stretto, con lei altre due amiche. Così per tutta la partita. Certo, mi dovrei sentirmi importante dato che secondo i loro cervellini non bastava una a marcarmi, ma ce ne volevano tre. I miei compagni incazzatissimi protestano contro "l'arbitro", la tripla marcatura è leggermente scorretta.. Ma le cose non cambiano.
Mi ritrovo ad essere spintonata, trattenuta per il braccio e a dover interrompere il palleggio dopo poco perchè circondata.
Allora decido di difendere stretto, esattamente come fanno loro, chiudendole. Sento fischiare. "Caz** succede?". Viene "l'arbitro" da me e mi fa segno di fallo ( ringrazio il cielo che i segni sportivi siano universali). Lo guardo sbalordita, ma non posso dire altro. Tanto non capirebbe. Parliamo due lingue diverse, e a quanto ho capito, conosciamo due sport diversi. Continua la partita, non potendo portare palla perchè vengo bloccata di continuo, decido di voler soltanto concentrarmi sul recuperarla e sullo stoppare. Falli anche quelli. Inizia a salirmi la rabbia, dover accettare silenziosamente cose assurde senza poter dire niente è frustrante. Una mia compagna viene buttata a terra, ma nessuno ferma il gioco, avevamo palla noi, ma me ne frego altamente, vado da lei e cerco di aiutarla. Mentre le sanguina il braccio, le simpaticone avversarie segnano.
Questo non è il basket che conosco io. Sconfitta, fa male. Fa male non poter dire nulla, nessuno capirebbe. Fa male vedere anche i ragazzi perdere.
Fa male sentirsi chiamare "bitch" a fine partita e non poter ribadire, non capirebbero.
Iniziare a ripetere a voce alta "troi*" a quelle avversarie così scorrette non aiuta.
Loro non capiscono, per loro magari gli sto facendo dei complimenti per la vittoria ( no, non credo, le parole non saranno capite... ma se uno è incazzato nero si vede...).
Non mi sono mai sentita così frustrata dalla differenza linguistica.
Ma ricorderò per il resto della mia vita quella grandissima stronz*, e se domani la rincontro inizierò a parlare in inglese così veloce che lei non capirà, esattamente come lei ha umiliato me insultandomi in cinese.
Avevo dimenticato quanto fosse difficile accettare una sconfitta.

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