20 marzo 2012

Il mio amico Joe

Oggi ho deciso di raccontarvi una storia, la storia di una persona, e spero che ciò faccia riflettere un pò tutti. Premetto inoltre che per privacy non rivelerò l'identità di questa persona, anche perché è una persona a cui tengo molto e non gradisco che essa venga giudicata.
Ecco perché comunque i nomi sono tutti di fantasia. Ma assicuro che la storia è vera.
"Joe" è un uomo di quaranta e passa anni, sposato e con una figlia. Un ottimo lavoro che gli permette di soddisfare ogni suo capriccio e di comunque portare avanti una famiglia. Joe proviene da una famiglia numerosa e di contadini e quindi non molto benestante, ma riuscì comunque a lavorare sodo ed ad ottenere un bell'incarico. Sposò inoltre una donna proveniente da una famiglia piuttosto benestante, nonostante tutti pensassero che fosse una vicenda soltanto di "soldi" il loro era vero amore. Da questa unione nacque una bambina. Joe è l'esatto opposto della moglie, lui ama divertirsi, uscire con gli amici e vivere una vita "sfrenata", la moglie invece, anche lei grande lavoratrice, concentra tutte le sue forze sul lavoro. Joe ha un pessimo vizio: beve. Beve tantissimo, esce quasi ogni sera per divertirsi con gli amici e torna sempre ubriaco. La moglie spesso è via per lavoro e quindi Joe si ritira a casa trovando raramente la figlia, molto impegnata nello studio.
Una sera Joe tornò a casa ubriaco e cadde a terra, inciampando perché non si reggeva in piedi. La figlia era a casa con un'amica di famiglia, l'amica di famiglia chiese allora cosa avesse intenzione di fare alla figlia e la figlia rispose: "Che rimanga lì a terra, è da quando avevo 2 anni che lo aiuto a rialzarsi. Non ce la faccio più.". Il giorno dopo Joe non riusciva a guardare in faccia sua figlia per la vergogna. Ma due giorni dopo tornò comunque a casa ubriaco.

Detto ciò lascio a voi ogni riflessione, io spero che ricordiate che l'alcool crea dipendenza e che come il fumo, è difficile smettere. Spero che nessuno di voi abbia intenzione di diventare un'alcoolista, perché lo so che è una parola che molti ritengono esagerata, ma è di questo che stiamo parlando. Non bisogna essere obbligatoriamente dei barboni senza casa per essere alcoolisti, anzi, puoi anche essere molto benestante, con un ottimo lavoro ed una bella famiglia per esserlo. E spero soprattutto che nessuno di voi abbia intenzione di prendersi qualche seria malattia mortale o di subire l'umiliazione in futuro di guardare la propria figlia- il proprio figlio il giorno dopo una sbornia che vi guarda con vergogna perché la sera prima siete cascati a terra come un sacco di patate perché totalmente ubriachi.
Con questo non voglio farvi la morale, ma bevete responsabilmente. Non basta dire "ok, stasera non guido però mi ubriaco". L'alcool ha delle conseguenze a lungo termine.

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