17 marzo 2012

Crederci, ecco cosa fare.

Mi gira per la testa una frase da stamattina: "non posso crederci".
Più che da stamattina, me lo ripeto da un pò.. Non posso crederci che siano già passati 7 mesi, non posso crederci che manca così poco al ritorno e soprattutto non posso credere di essere in Cina. Perché? Perché è il mio sogno che si realizza, e per quanto io ci sia dentro, ed anche da parecchio direi, continuo a non crederci. Mi sembra così dannatamente surreale. 
La mia vita è cambiata quel 17 Agosto 2011 ed io sono qui, a guardare i cambiamenti scorrermi davanti, come se fossi non consciente di tutto ciò, come se fossi una semplice spettatrice mentre invece sono l'artefice. Chi mi conosce sa che la mia vita è sempre stata abbastanza complicata e c'è un periodo della mia vita che non ricordo con un sorriso, anzi. Ma sono la prima ad ammettere che in quel periodo io sono cresciuta davvero tanto. Sono però felice di dire che non è ne rimorsi, ne rimpianti. Adesso sembra stia accadendo la stessa cosa, sto crescendo ancora e sto guardando la mia vita cambiare, o meglio, la sto cambiando. Ma continuo a non crederci. Non so se capite cosa intendo.. Io mi sveglio ogni giorno in un letto che è due volte il letto a cui sono sempre stata abituata, vado a scuola e mi siedo in quel banchetto in mezzo ad altri 55 studenti, le uniche lingue che parlo giornalmente sono inglese e cinese, cinese ed inglese. Niente italiano. E lo faccio da all'incirca 210 giorni. E questo mi sa di strano completamente strano, ma la cosa più strana è che io ci stia riuscendo. E non riesco a crederci. 
Io non sono mai stata una persona molto sicura di se, anzi, ho sempre avuto un'autostima piuttosto bassa e questo non è un mistero. Ho sempre dato troppa importanza a ciò che la gente pensava e mi diceva apertamente in faccia. "sei brutta" "oddio guarda, miss porro sul naso" e via dicendo. Fin da piccola ho sempre subito giudizi, uno dietro l'altro, sul mio modo di vestire, sul mio modo di parlare ed infine su quel neo che mi fece il grande regalo di spuntarmi proprio sulla punta del naso e crescere, crescere, crescere. Per un periodo ho pure pensato che il mio odio per esso e il suo crescere fossero direttamente proporzionali. Tutti veniamo giudicati si sa, e tutti soprattutto nell'adolescenza subiamo le varie critiche della-o sbruffona-e di turno, ma c'è chi è forte abbastanza e se ne frega e chi invece ci rimane e si butta giù. Io sono, o meglio ero, il secondo tipo di persona. E questa è la cosa a cui non riesco a credere maggiormente: io, adesso, del giudizio della gente me ne strafotto. E la mia autostima ne ha giovato immensamente, soprattutto da quando mi misi in testa che per stare bene con se stesse e per apparire belle bisognava sentirsi tali. La gente vede solo quello che tu vuoi mostrare. Io sono incredula a tutto ciò perché non avrei mai pensato di farcela e ce la sto facendo. Mi sono messa in gioco, ho deciso di prendere in mano la mia vita e di renderla come io volevo: una vita dove io sono felice di essere ciò che sono e di avere delle soddisfazioni per cui ho lavorato. Ci ho messo un pò, lo ammetto, ma meglio tardi che mai, no?. 
La cosa che più mi intriga di tutto ciò è che questo è solo l'inizio. 
Ho solo sedici anni ed ho un mondo davanti che si è semplicemente appena aperto e dal mio punto di vista, nel migliore dei modi. Ho sedici anni, parlo italiano, inglese, cinese mandarino e un pizzico di cantonese. Ho dei progetti per il mio futuro, ho realizzato il mio grande sogno. Ho già lasciato casa ed ho vissuto all'estero. Ho conosciuto un'altra cultura ed aperto i miei orizzonti. Sono cambiata, sono cresciuta e sono fiera di ciò. E soprattutto, credo finalmente in me stessa, in quelle che sono le mie possibilità e capacità. E credo proprio che dovrei iniziarmene a fare una ragione e smetterla di pensare che prima o poi tutto ciò finirà, non è obbligatorio, perché come dice la mia host mom "Questa è casa tua e tu sarai sempre la benvenuta" e come dice mia mamma "sai cosa vuoi dal futuro, devi solo lavorare per ottenerlo". D'altronde, siamo noi gli artefici del nostro passato, del nostro presente e del nostro futuro. 
Finirà il mio anno da exchange student, ma la mia vita da cinese continuerà e la mia vita nel "mondo degli adulti" è solo leggermente agli inizi.
Ho una vita che mi aspetta, e sono finalmente abbastanza forte per farcela.
Ed è grazie alla mia famiglia, e ai miei amici, quei pochi ma buoni, che hanno creduto in me, quando io non ci credevo poi tanto, se oggi sono qui, a festeggiare il mio settimo mese in Cina.

4 commenti:

  1. Posto bellissimo, come sempre! Io non sono ancora partita e già sento che sto cambiando nell'ottica di questo viaggio. Non riesco a pensare a quanto ancora cambierò durante l'esperienza e a quanto imparerò su me stessa. Come te, non è stato sempre facile ma sono agli inizi e tutto può solo migliorare perchè ora sono io a volere che migliori! Baci!
    =*

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  2. Ps. A me il tuo neo piace tanto, ti da un tocco anche francese! =D

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